di Luigi Teodonio
Samsung fa marcia indietro e ritira le ingiunzioni nei confronti di Apple in Germania, Italia, Olanda, Francia e Regno Unito. Il colosso coreano rinuncia alla sua battaglia legale nei tribunali europei a patto che le venga riconosciuto un equo rimborso. Dietro questa mossa ci sarebbe lo zampino dell’Unione Europea.
"Dietro la mossa di Samsung ci sarebbero le pressioni della Comunità Europea"
C’eravamo tanto odiati
Samsung sosteneva che Apple stesse utilizzando tecnologie wireless brevettate a suo nome
Fuori dai tribunali - «Vogliamo competere con i nostri avversari sul mercato e non nelle aule dei tribunali». È quanto si legge nella dichiarazione rilasciata dai vertici Samsung al sito The Verge. Evidentemente, anche loro si sono stufati di fare avanti e indietro per le aule dei tribunali di mezzo mondo. Questo non vuol dire, naturalmente, che il colosso coreano concederà gratuitamente l’utilizzo dei brevetti registrati a suo nome. Semplicemente, tenterà di ottenere un risarcimento equo per ogni smartphone che utilizza le sue tecnologie, venduto però da una concorrente. «Vogliamo continuare a cedere in licenza le nostre tecnologie sulla base di termini giusti, ragionevoli e non discriminatori». Il tutto per proteggere le possibilità di scelta dei consumatori.
Tatticismo - Secondo alcuni, però, la mossa di Samsung ha poco a che fare con il buonismo, con la giustizia e l’imparzialità. Lo scorso gennaio l’Unione Europea aveva annunciato l’apertura di un’indagine nei confronti del colosso coreano per verificare se infrangesse o meno le leggi antitrust della Comunità. Secondo i commissari europei, infatti, le modalità con cui Samsung gestiva i suoi brevetti “standard essentials” erano poco chiari e necessitavano di un supplemento d’indagine. Forse, con la decisione di ritirare le ingiunzioni, il gigante hi-tech asiatico spera di addolcire le posizioni dell’UE. Che, nonostante tutto, continuerà nelle sue attività investigative. (sp)