di Luigi Teodonio
Nuovo capitolo nella saga legale più appassionante di questo inizio millennio. Apple e Samsung, però, questa volta si scambiano i ruoli: i coreani vestiranno i panni dell’accusa, mentre a Cupertino toccherà difendersi. Anche perché è a rischio la commercializzazione dell’iPhone 5 per colpa del 4G. E i video degli sberleffi reciproci impazzano sul web!!!
"L'iPhone 5 infrange davvero i brevetti sulla tecnologia LTE di Samsung?"
Legge del contrappasso
Legge del Contrappasso
dopo aver trascinato Samsung davanti ad una corte federale degli Stati Uniti
Brevetti, brevetti, brevetti - Al centro della contesa legale, nemmeno a dirlo, ci saranno alcuni brevetti (divenuti ormai croce e delizia delle società dell’hi-tech mondiale) che Apple avrebbe infranto con il nuovo iPhone 5. Mai come in questo caso, però, il condizionale è d’obbligo. Samsung, infatti, avrebbe tutta l’intenzione di portare Apple di fronte a un giudice, ma ancora non sa se potrà farlo. Il “pomo della discordia”, infatti, è l’iPhone 5, ufficialmente ancora non in commercio e quindi non ancora "analizzabile" dal colosso sud coreano. Non appena verrà messo in vendita, però, è probabile che scatti la denuncia.
L’ascia di guerra - Samsung, quindi, è pronta a dissotterrare l’ascia di guerra e la dichiarazione è riportata in un fascicolo legale già depositato lo scorso mercoledì presso la United States District Court for the Northern District of California. In questo nuovo capitolo della saga legale "Apple contro Samsung", il colosso coreano contesta alla casa di Cupertino di aver infranto otto dei suoi brevetti sulla tecnologia LTE (4G) E, inoltre, Samsung anticipa che, nel prossimo futuro, aggiungerà a questa causa l’iPhone 5 come prodotto accusato perché, in base alle informazioni attualmente in suo possesso, si aspetta che il nuovo melafonino infrangerà a sua volta questi brevetti di suoa proprietà allo stesso modo degli altri modelli di iPhone già inclusi nel fascicolo depositato.
La realtà dei fatti - Nonostante la minaccia possa apparire in un primo momento molto grave, si capisce che Apple ha poco di cui preoccuparsi. Due degli otto brevetti contestati sono stati già dichiarati “standard-essential”, ovvero essenziali per la realizzazione del prodotto, e solitamente le due parti in causa sono “costrette” ad accordarsi su cifre relativamente basse. Poi, questo fascicolo verrà dibattuto per la prima volta in tribunale nel marzo 2014, ovvero quando l’iPhone 5 sarà già morto e sepolto (commercialmente e tecnologicamente parlando).
Samsung, al massimo, potrà ottenere un’ingiunzione preliminare e bloccare, per qualche giorno, la commercializzazione dell’iPhone 5 negli Stati Uniti. Se ciò dovesse accadere, sarebbe sicuramente un danno - sia economico che di immagine - rilevante per Apple, ma nulla di irreparabile. (sp)
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