di Stella Preziosa e Silvia Ponzio La domanda è reale, soprattutto dopo i recenti avvenimenti che hanno visto Apple e altre cinque grandi case editrici accusate di aver creato un cartello per il monopolio (al rialzo) del prezzo dei libri elettronici.
"Conviene davvero comprare i libri elettronici rispetto a quelli tradizionali?"
Prezzi a confronto
Come mai? - Bisogna considerare le differenti dinamiche di produzione e di tassazione per arrivare al nodo della questione. Un tradizionale libro su carta è esente da IVA, un “balzello” che invece l’ebook è costretto a pagare. L’avvento dell’avvento dell’iBookstore nel 2010 ha poi radicalmente cambiato le carte in tavola. Prima dell’arrivo del negozio virtuale di Apple, il prezzo della maggior parte dei titoli era fissato secondo il sistema “wholesale” (all’ingrosso) in cui i dettaglianti pagavano il prezzo dello stock acquistato direttamente all’editore per poi scegliere, autonomamente, il prezzo di vendita al grande pubblico. Spesso rimettendoci, a causa di un mercato ancora acerbo. Un meccanismo preso in prestito dai tradizionali libri su carta.
Nuove regole di mercato - L’arrivo dell’iBookstore cambia tutto. Apple introduce il modello “agency” che consente agli stessi editori di fissare il prezzo degli ebook il cui 30% va a finire direttamente nelle casse di Cupertino. Il problema è che questo sistema comporta un aumento del prezzo dei libri digitali che ricade sui lettori, ma che conviene agli editori. Alcuni editori, così, hanno cercato di convincere Amazon a fare lo stesso. La politica di Amazon, invece, è quella di vendere ebook al prezzo più basso possibile. Alcuni analisti sono convinti che gli editori abbiano abbracciato l’idea del modello “agency” per continuare a tenere alti i prezzi dei libri elettronici e non far “morire” il mercato della carta.
Agency sotto accusa - Il meccanismo è venuto finalmente a galla, o meglio, è arrivato nelle aule dei tribunali: Apple e il cartello degli editori. Il tutto a vantaggio di Amazon e di chi vuole vendere gli ebook a prezzi concorrenziali alla carta, anche se gli editori non sono ovviamente contenti. (sp)