Il PAC (Piano di Accumulo del Capitale) è un metodo di investimento che consente di creare una scorta monetaria nel tempo, mettendo da parte piccole cifre a scadenze prefissate esattamente come se fosse un salvadanaio. Non è tanto uno strumento finanziario quanto una modalità di investimento. Un'opzione molto interessante sia per chi ha elevate risorse da impiegare sui mercati finanziari ma ancora di più per chi non dispone di capitali elevati da investire ma riesce a mettere da parte risparmi con una certa periodicità.
COME FUNZIONA Il PAC
Il Pac è una forma di risparmio che prevede il versamento periodico in un conto-investimenti che fa crescere il capitale in maniera graduale perseguendo principalmente due obiettivi:
A. Accumulare i risparmi;
B. Ottenere da essi una rivalutazione, un interesse.
Questo "salvadanaio" crescerà non solo per effetto dei versamenti periodici, ma anche grazie al tasso di interesse ottenuto. È il risparmiatore che definisce la strategia di investimento più adatta alle proprie esigenze, scegliendo durata del piano, la somma da destinarvi, la frequenza e quando smettere per riavere l'intera disponibilità economica. Con un accortezza: è sempre bene informarsi in dettaglio se siano previsti costi per modificare le scadenze e la durata iniziale. Si tratta di una soluzione che massimizza i vantaggi per il risparmiatore soprattutto su orizzonti di investimento lunghi (almeno 5 anni) in quanto questo consente di:
1. Beneficiare dell'interesse composto: i guadagni finanziari producono altri guadagni finanziari in un meccanismo esponenziale di accumulo dei profitti, man mano che si allunga il periodo di investimento;
2. Mitigare le variazioni dei mercati: impostando un piano di investimento costante e distribuito nel tempo, infatti, si riduce notevolmente il rischio di entrare nel mercato nel momento sbagliato (ad esempio "sui massimi"). Anzi, iniziare ad investire in periodi di discesa dei mercati consente al versamento successivo di acquistare un maggior numero di quote del fondo. Il PAC consente così di "mediare" il prezzo di carico e di approfittare quindi prima (in termini di ritorno economico) di una successiva salita dei mercati (che nel lungo periodo sono sempre cresciuti).
Secondo l'analisi di fine 2021 dell'ufficio studi di Assogestioni (l'associazione di riferimento delle società di gestione del risparmio) nel 38% dei casi gli oltre 11,5 milioni di investitori italiani in fondi comuni scelgono modalità diverse dal versamento in un'unica soluzione (ovvero il PIC, Piano di Investimento del Capitale). Una percentuale in netta crescita rispetto a qualche anno fa, soprattutto tra i risparmiatori di età compresa fra i 20 e i 40 anni (ossia Millennials e Generazione Z) che scelgono invece la formula del PAC nel 50% dei casi (anche se con investimeenti ancora ridotti, fra i 5.000 e i 9.000 euro). Il PAC, quindi, si configura bene anche come primo strumento di investimento volto a mettere da parte una somma di denaro per le necessità future che la vita andrà a presentare.
COSA VALUTARE IN UN PAC
Esistono diverse tipologie di Piani di Accumulo sul mercato che si differenziano in base alla strategia di investimento sottostante. Il risparmiatore, nel momento in cui attiva il proprio PAC, è infatti chiamato a fare una scelta che si basa su due parametri tecnici:
- Il rapporto volatilità-rendimento che mette il risparmiatore davanti a due situazioni differenti: scegliere basse oscillazioni nel breve per avere minori rendimenti nel lungo periodo (investimenti in fondi conservativi); oppure tollerare spiccate oscillazioni nel breve periodo (ovvero durante la fase di accumulo) per ottenere maggiori rendimenti dopo un orizzonte di investimento più lungo (grazie a investimenti in fondi più aggressivi);
- I costi: tutti i prodotti finanziari hanno dei costi ed è una priorità contenerli perché possono incidere negativamente sulla rivalutazione. In particolar modo, nel caso dei PAC, i costi sono un elemento da tenere in considerazione perché pagato ad ogni versamento e quindi, nel lungo periodo, potrebbe influire. Controlla quindi sempre bene il KIID (il documento informativo obbligatorio che ti viene fornito sul tuo investimento) e fai un confronto su più intermediari finanziari.
Questi due criteri dipendono dalle preferenze dell'investitore e da quanto è lontano l'obiettivo da raggiungere.
Il PAC è una formula adatta a orizzonti temporali lunghi. Ad ogni modo, nel momento di investire è sempre preferibile confrontarsi con un consulente finanziario, un professionista che può aiutare il risparmiatore sia a scegliere il giusto prodotto in base ai propri obiettivi.
- Permette di cogliere le opportunità dei mercati anche se non si dispone di un consistente capitale iniziale.
- Permette di investire in modo disciplinato accumulando sul medio-lungo termine
- In un portafoglio diversificato ridurre così volatilità dell'investimento.
- Permette di evitare di dover decidere il momento esatto in cui investire, sottraendosi così alle problematiche tipiche della finanza comportamentale
QUANTO INVESTIRE IN UN PAC
Anche per l'entità della somma da versare nel PAC è bene confrontarsi con il proprio consulente finanziario che vi aiuterà a sceglierla in base alla propensione al rischio, all'età, al reddito e alla sua disponibilità finanziaria (si può decidere di destinare al PAC anche fino a un 20-30% delle proprie risorse). Per ciò che concerne, invece, la durata di un Piano di Accumulo questa è flessibile e lasciata alla scelta del singolo risparmiatore: solitamente può variare da un minimo di uno a un massimo di quarant'anni. È bene sapere però che orizzonti più lunghi di investimento consentono di aderire con minor ansia a fondi azionari che hanno una fluttuazione più alta nel breve periodo, ma assicurano rendimenti maggiori nel lungo periodo.
IL VANTAGGIO DI INVESTIRE CON UN PAC
Sfruttare le potenzialità del PAC, quale forma di investimento a medio-lungo termine, può far aumentare progressivamente il capitale del risparmiatore con una frequenza periodica che viene scelta in base alle sue possibilità e capacità di risparmio.
Aprire un PAC comporta, dunque, una serie di vantaggi e tutele non trascurabili, come:
- La flessibilità e la possibilità di predeterminare la cifra da versare.
- L'eliminazione della componente stagionale dell'investimento sui mercati che riduce i rischi legati alle tempistiche, in quanto l'investimento con un PAC è diluito e frazionato su rate piuttosto lunghe.
- Da un punto di vista psicologico e comportamentale, l'investitore è "costretto" a mettere da parte una somma di denaro in modo costante.
- Il poter beneficiare dei vantaggi dell'interesse composto (vedi box sotto).
Albert Einstein pare abbia detto un giorno "L'interesse composto è l'ottava meraviglia del mondo. Chi lo capisce, lo guadagna; chi non lo capisce, lo paga". Al di là della citazione, l'interesse composto ha il vantaggio di ottenere "interessi sugli interessi". Si basa infatti sul reinvestimento dei guadagni accumulati senza prelevare la quota ricavata dal versamento iniziale. Un vantaggio che gli strumenti finanziari che prevedono una cedola, o una distribuzione periodica degli interessi, non sfruttano appieno.
ESEMPIO PRATICO
Se si investe una somma di 20.000 euro su uno strumento con cui si guadagna il 10% annuo, a fine anno la somma ricavata sarà di 22.000 euro. Dopo aver guadagnato il primo anno 2.000 euro, nel secondo si andrà ad investire il capitale totale accumulato (cioè la somma di 22.000 euro); ciò comporterà una crescita progressiva del capitale iniziale investito dopo ogni anno e aumenterà di conseguenza il ricavo annuale. Dopo 10 anni, il valore sarà di circa 51.875 euro.
DOVE INVESTIRE CON IL PAC
I risparmi raccolti grazie al PAC vengono di solito investiti in fondi comuni di investimento, lo strumento principe per chi vuole operare sui mercati finanziari, e in ETF, acronimo di Exchange Traded Funds, che sono fondi a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa come le normali azioni. Una volta selezionato l'ETF in cui si vuole investire, vengono infatti effettuati degli acquisti a cadenza regolare e in questa maniera si costruisce, nel tempo, il proprio portafoglio.
Con i PAC si può investire anche nei PIR (Piani Individuali di Risparmio), strumenti di investimento riservati alle persone fisiche che vogliono indirizzare una parte del loro risparmio verso le piccole e medie imprese italiane con l'obiettivo di stimolare l'economia nazionale e godere di alcuni vantaggi fiscali.
I PIR sono contenitori giuridici che possono assumere varie forme (fondi, conti-titoli, gestioni patrimoniali) e contenere diversi prodotti finanziari (azioni, obbligazioni, ETF, depositi e conti correnti).
L'investitore può aprire un PAC scegliendo tra una vasta gamma di fondi disponibili sul mercato. Ma in periodi di incertezza, il supporto di un professionista del risparmio è fondamentale, in quanto in grado di aiutare il risparmiatore a selezionare la soluzione più adatta al proprio profilo e ai propri obiettivi di lungo periodo, cercando di rispondere alla regola d'oro della diversificazione, in termini di classi di investimento, aree geografiche e temporale. Ma guardare al lungo periodo significa anche affidarsi a gestori in grado di individuare le aziende con modelli di business ritenuti sostenibili e capaci di generare profitto.
È la regola ferrea di Fidelity International, per esempio, chiamata in gergo "stock-picking". Di che cosa si tratta? Significa basare la selezione dei titoli all'interno del portafoglio di un fondo di investimento su un processo di ricerca e analisi approfondito, che copre un universo di investimento a livello mondiale, che guarda alle aziende sotto molteplici punti di vista, cercando di comprenderne il valore reale e il potenziale di crescita futuro.
IL PAC IN OTTICA PREVIDENZIALE
Secondo Censis e Confcooperative entro il 2050 in Italia ci saranno 5,7 milioni di poveri in più e un futuro previdenziale caratterizzato da pensioni molto basse. Per questo è utile pensare fin da subito ad integrare la propria pensione con una rendita futura. Sia il PAC sia i Fondi pensione sono delle forme di risparmio che consentono di accantonare risorse economiche proprio per questo, ma presentano caratteristiche diverse.
Il Fondo pensione è uno strumento focalizzato alla costruzione di una pensione complementare a quella obbligatoria tramite versamenti periodici effettuati dal lavoratore che, nelle forme ad "adesione collettiva", possono essere integrate anche dal datore di lavoro o con il proprio TFR (Trattamento di Fine Rapporto).
Al termine dell'età lavorativa, la pensione "aggiuntiva" sarà ricavata dai guadagni che i capitali investiti hanno prodotto sul mercato durante il periodo di sottoscrizione. Il Fondo pensione presenta significativi vantaggi fiscali a fronte della possibilità di potervi attingere nel corso della vita solo perspecifici casi (ad esempio l'acquisto di casa).
Se l'obiettivo ultimo è la costruzione di una pensione di scorta, il prodotto principe è il Fondo pensione; dall'altro lato, il PAC non nasce con finalità previdenziali, ma è un ottimo strumento per costruire un capitale nel lungo termine.
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A cura di di Jonathan Figoli CEO ProfessioneFinanza® e responsabile Family Economy School