Un tema ricorrente della fantascienza moderna è il sopravvento dei computer sul genere umano. Prendete, ad esempio, le intere saghe di Terminator e Matrix: in entrambi i casi viene rappresentato un futuro in cui l’uomo è schiavo d’intelligenze artificiali superiori e cerca disperatamente di riconquistare il controllo sulle macchine, prima che sia troppo tardi. Si tratta di scenari terrificanti, che però ci sembrano ancora lontani anni luce dalla vita reale: siamo, invece, decisamente più spaventati dalle continue oscillazioni delle Borse di tutto il mondo, che stanno mettendo a dura prova i governi delle nazioni più potenti e che, come paventano alcuni esperti di settore, potrebbero portarci al default planetario. Non stiamo delirando, credeteci: sappiamo bene che, almeno apparentemente, mercati borsistici ed intelligenze artificiali c’entrano poco gli uni con le altre, eppure questi due temi sono più vicini tra loro di quanto non possiate immaginare.
Secondo, infatti, un recente studio finanziato dal Ministero della Tecnologia inglese, quasi un terzo delle transazioni finanziarie che avvengono nella LSE (London Stock Exchange) sono eseguite autonomamente da computer: ovviamente le decisioni che prendono non sono casuali, ma guidate da complessi algoritmi, che non fanno certamente rimpiangere i broker più esperti. D’altra parte, non è una novità che le Facoltà di Economia più blasonate sottopongano i propri studenti ad esami su simulatori estremamente verosimili, in grado di ricreare le stesse condizioni che un agente incontra in Borsa. I ricercatori inglesi, però, invitano il loro governo a prestare particolare attenzione al fenomeno e a regolamentarlo con leggi su misura. Forse i toni allarmistici utilizzati sono un tantino esagerati, anche perché ad oggi non ci sono prove che l’intervento dei computer possa aver incrementato la volatilità dei mercati; certo è che la questione non è limitata al solo Regno Unito, visto che la situazione a Wall Street è addirittura più grave: lì, la percentuale dei movimenti per così dire “artificiali” tocca il 75% ed è destinata a salire in breve tempo.
Noi una soluzione al problema ce l’avremmo e non ci sembra neppure così impraticabile: perché non introdurre il solito test CAPTCHA per confermare qualsiasi operazione? La sicurezza aumenterebbe, la frenesia diminuirebbe e, soprattutto, eliminando i calcolatori si creerebbero nuovi posti di lavoro, il che non guasta mai.