Lo spazio, lo sappiamo, sta diventando una delle nuove frontiere del business. Non a caso, da alcuni anni sono entrate nel mondo dello spazio molte realtà private. I casi più noti sono quelli delle aziende dei miliardari più intraprendenti e “visionari” in circolazione oggi. Pensiamo a SpaceX di Elon Musk, il patron della Tesla, a Virgin Galactic di Richard Branson (che possiede tutti i vari marchi Virgin) o a Blue Origin di Jeff Bezos, il magnate di Amazon. Ma questi sono i grandi colossi, che si sono affacciati al business spaziale collaborando con le agenzie governative storiche, come la Nasa.
Dal caffè ai satelliti. Perché avvenga il vero cambio di passo, perché lo spazio non sia più considerato un settore di élite, serve però un cambio di mentalità. Se ne è parlato al convegno “Open Space” organizzato da Argotec, l’azienda torinese che si è affacciata da soli undici anni sul palcoscenico delle avventure spaziali ma che ha già realizzato progetti importanti e di grande impatto sul grande pubblico, come il bonus food per gli astronauti europei (cioè il cibo “a scelta” richiesto dai singoli astronauti) o ISSpresso, la prima macchinetta per il caffè progettata insieme a Lavazza per la Stazione Spaziale Internazionale.
Ma Argotec fa anche molto altro, dall’addestramento degli astronauti, alla realizzazione di piccoli satelliti, due dei quali faranno parte delle missioni della Nasa Artemis 1 (il primo lancio, senza equipaggio, del nuovo vettore della Nasa Space Launch System, destinato a riportare gli astronauti americani sulla Luna) e DART (per collaudare un sistema per deviare un asteroide potenzialmente pericoloso).
Aziende in orbita. Ora, Argotec si propone di… portare lo spazio in ambiti nuovi, dal mondo delle automobili a quello del tessile, dalle assicurazioni alle case farmaceutiche. Per sperimentare tecnologie e materiali in modalità che sulla Terra non sarebbero possibili. Il luogo scelto per l’incontro non lasciava dubbi: la Borsa di Milano. Crocevia di aziende di tutti i settori e di grandi investimenti.
«Quello che vogliamo fare è una “contaminazione” tra spazio e aziende di ogni tipo», ha spiegato David Avino, CEO di Argotec. «Provare a inventare un nuovo approccio, per cui le imprese esterne al settore spaziale, supportate dal nostro sistema di servizi a 360°, potranno portare il proprio prodotto oltre l’atmosfera e ottenere concrete opportunità di business». Uno dei vantaggi di questa visione sembra immediato: la riduzione dei tempi che ora sono necessari perché una certa tecnologia inventata per le missioni spaziali arrivi nella nostra vita quotidiana.
All’evento ha partecipato anche l’astronauta italiano Paolo Nespoli, che ha raccontato la propria esperienza in orbita.