Economia

Nobel per l'Economia 2015 ad Angus Deaton

L'economista scozzese ha vinto per i suoi studi su consumi, povertà e welfare, che hanno ripercussioni sia nel contesto accademico, sia in ambito politico-sociale.

Il Nobel per l'Economia 2015 va allo scozzese Angus Deaton, per i suoi studi su consumi, povertà e welfare. Deaton (che ha 69 anni e attualmente insegna Economia e Affari Internazionali all'Università di Princeton, New Jersey) ha chiarito le relazioni tra consumi individuali e conseguenze di queste decisioni sull'intera economia, un lavoro di grande importanza per micro e macro economia e per il welfare dei paesi in via di sviluppo.

In particolare, Deaton ha ricevuto il Premio per tre diversi campi di studio: il sistema per stimare la domanda dei diversi beni sviluppato, insieme a John Muellbauer, negli anni '80; gli studi sul collegamento tra consumi e reddito condotti negli anni '90; e i suoi lavori su come misurare gli standard di vita e i livelli di povertà nei paesi in via di sviluppo con l'aiuto di ricerche condotte in ambito familiare.

Una parte importante delle sue ricerche si è concentrata sulle conseguenze che le decisioni economiche prese a livello politico, come per esempio l'aumento dell'aliquota IVA su beni di prima necessità, hanno sul comportamento economico della collettività.

Cambiamento necessario. Negli anni '60 e '70, Deaton dimostrò, con i suoi studi, quanto i modelli economici usati all'epoca per predire come la domanda dei consumatori variasse in risposta ai prezzi delle merci e al reddito fossero restrittivi, e non riflettessero realisticamente il comportamento dei consumatori.

Un nuovo approccio. La sfida era formulare un modello abbastanza generale e flessibile da tener conto dell'andamento della domanda di beni nella società, ma abbastanza semplice da essere utilizzato in ambito statistico e politico. Il Modello di domanda quasi ideale di Deaton e Muellbauer risponde a questa duplice esigenza. Ancora oggi, è essenziale tanto in ambito accademico, quanto a livello pratico negli studi che precedono le decisioni economiche dei governi.

Luce sul singolo. Gli studi compiuti da Deaton negli anni '90 hanno sottolineato la necessità di analizzare le relazioni tra reddito e consumi nei singoli nuclei familiari, e non su aggregati collettivi, perché i primi fluttuano in modo molto diverso rispetto a quanto ci si aspetterebbe analizzando condizioni economiche più macroscopiche.

Nel dettaglio. Negli ultimi anni, il lavoro di Deaton si è concentrato su come misurare gli standard di vita e di povertà nei paesi in via di sviluppo. In particolare, l'economista ha dimostrato come i dati di consumo delle singole case e famiglie siano un'indicatore economico più affidabile rispetto ai dati sul reddito. Le sue ricerche hanno inoltre evidenziato come un uso sapiente dei dati relativi ai singoli nuclei familiari e ai loro consumi possa evidenziare, per esempio, la relazione tra reddito e assunzione di calorie, o tra reddito e discriminazione di genere all'interno di una famiglia.

Il lavoro di Deaton sta contribuendo e ha contribuito a trasformare l'economia da un ammasso di dati teorici e generici, a studi testati sul campo a partire da dati dettagliati, empirici e misurati sull'individuo.

Conseguenze. Intervistato subito dopo la notizia del premio in merito alla questione dei rifugiati, Deaton ha dichiarato: «Quello a cui stiamo assistendo è il risultato di centinaia di anni di sviluppo economico non equo nei paesi ricchi, che ha lasciato indietro un'ampia fetta di mondo. Chi è stato lasciato indietro vuole ora una vita migliore, e il risultato è un'enorme pressione sui confini tra mondo povero e ricco».

Alcune curiosità sul Nobel per l'Economia:

Recente. Non previsto dall'iniziale testamento di Alfred Nobel, il Premio Nobel per l'economia viene assegnato dal 1969, grazie a uno speciale fondo istituito, a questo scopo, dalla Banca di Svezia.

46. I Nobel per l'Economia assegnati fino a oggi. La metà, 23, è andata a candidati singoli.

L'unica. Una sola donna, purtroppo, è stata insignita con il Premio dal 1969 ad oggi: la statunitense Elinor Ostrom, che nel 2009 ha vinto per l'analisi delle risorse comuni nella governance.

67 anni l'età media dei candidati premiati. L'età del più giovane economista vincitore è di 51 anni (Kenneth J. Arrow, 1972); l'età del più vecchio, è di 90 anni (Leonid Hurwicz, 2007).

12 ottobre 2015 Elisabetta Intini
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