di Luigi Teodonio
Samsung finisce al centro di uno scandalo legato allo sfruttamento di lavoratori minorenni. HTNS Shenzhen, fabbrica che assembla i prodotti mobile del colosso coreano - secondo China Labor Watch - utilizzerebbe manodopera al di sotto dei 16 anni.
"Alcune fabbriche sfrutterebbero bambini, costretti
a lavorare
14-15 ore in ambienti insalubri"
Vietato ai minori -
Carte false - Il problema reale, evidenziato nel rapporto di China Labor Watch, è legato alla falsificazione dei documenti. Le agenzie che si occupano di procacciare nuova manodopera per HTNS, infatti, non si fanno alcuno scrupolo nell’assumere ragazze e ragazzi al di sotto dei 16 anni di età e, per “aggirare” l’ostacolo legislativo, procurano loro documenti di identità falsi. «Alcune di queste agenzie, per i loro interessi economici, creano documenti falsi e HTNS non applica controlli severi». Ma non sarebbe questa l’unica infrazione legislativa perpetrata dal produttore cinese. I lavoratori, infatti, sarebbero costretti a lavorare tra le 14 e 15 ore al giorno in ambienti poco salutari.
Ricaduta - La caduta di stile di Samsung sarebbe, a dir la verità, una ricaduta. L’azienda sudcoreana, poco meno di un mese fa, infatti, aveva smentito le voci di un possibile impiego di manodopera fuorilegge nei “suoi” siti produttivi cinesi. L’indagine condotta in 105 fabbriche, secondo Samsung, aveva portato a un nulla di fatto: tutti i lavoratori impiegati nelle suddette fabbriche erano risultati essere maggiorenni e non c’era quindi nulla di irregolare. Certo, c’erano altre infrazioni come orari di lavoro mostruosi e condizioni lavorative pietose, ma queste problematiche sarebbero state risolte entro la fine di quest'anno. Samsung, al momento, non ha rilasciato alcuna dichiarazione sulla nuova segnalazione di China Labor Watch. (sp)