Anche se state facendo la ola per il ponte imminente, siate onesti: lavorare vi piace. Almeno è quello che evidenzia un autorevole studio sul livello di soddisfazione globale degli impiegati, l'Endred-Ipsos Barometer (qui nell'edizione 2016, appena pubblicata), raccontato da Annalisa Merelli su Quartz.
Per l'indagine sono state intervistate 14.400 persone di 15 diversi paesi in varie aree del mondo, e il 71% di essi ha valutato positivamente il proprio benessere sul posto di lavoro, inteso come una combinazione di ambiente lavorativo, appagamento emotivo e apprezzamento ricevuto da colleghi e superiori.
Dove si lavora meglio. Per essere felici, potrebbe giustamente osservare qualcuno, basterebbe avercelo, un lavoro. In ogni caso le differenze da paese a paese offrono spunti di riflessione interessanti. L'India vanta il record di maggior numero di impiegati soddisfatti: 9 su 10, l'88% degli intervistati. Seguono i paesi del continente americano (Messico, Stati Uniti, Cile e Brasile), Germania e Inghilterra.
Francia, Spagna e Italia riportano livelli di soddisfazione sotto la media, con gli impiegati dello Stivale che si piazzano al penultimo posto per benessere percepito (comunque al 63%), appena sopra al Giappone (che ha solo il 44% dei lavoratori felici).
A chi piace lavorare? (L'articolo prosegue sotto il grafico)
Diverse esigenze. Naturalmente i risultati vanno interpretati in base alla cultura di appartenenza, che fa variare gli standard di soddisfazione richiesti. In Italia, Giappone, Turchia, Cina e Polonia conta soprattutto l'ambiente di lavoro (strumenti forniti, chiarezza delle mansioni, equilibrio lavoro-vita privata).
In India, Messico, Brasile e Cina - cioè nei paesi emergenti - i punteggi maggiori sono attribuiti all'appagamento emotivo: la felicità del recarsi in ufficio al mattino, la natura stimolante della professione, la sicurezza del proprio futuro lavorativo).
Gli impiegati di Spagna, Inghilterra e Stati Uniti vorrebbero percepire più emozioni nella propria carriera, mentre quelli di Germania, Belgio e Francia vorrebbero un maggiore apprezzamento da parte dei superiori.
I valori più importanti. Infine, per il 68% degli intervistati globali, la migliore politica di gestione aziendale si basa sulla trasmissione e sul rinnovo della competenze professionali. Una corretta gestione delle risorse umane è valutata come più necessaria e urgente, nell'ottica del benessere aziendale, dalla flessibilità lavorativa, dell'integrazione delle "nuove leve" e della salute sul posto di lavoro.