Sopravvalutare o svendere i beni di consumo? Il mercato è guidato dai nostri stati d'animo
Secondo gli esperti le persone non sono consapevoli del fatto che il loro stato emotivo può costare loro dei soldi: nelle decisioni sugli acquisti ha infatti un ruolo fondamentale. |
Alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University hanno verificato sperimentalmente come questo effetto sia fortemente determinato dal nostro stato emotivo. Insomma il mercato può essere modificato o influenzato dai nostri stati d'animo.
L'economia sotto la lente d'ingrandimento. I ricercatori hanno messo alla prova un gruppo di persone (119 uomini e 80 donne) inducendo disgusto o tristezza attraverso scene di film. Quando siamo disgustati da qualcosa l'effetto di capitalizzazione tende a scomparire, quando siamo tristi a ribaltarsi.
La tristezza innesca nell'individuo il desiderio di cambiare lo stato delle cose, inducendolo ad acquistare nuovi beni di consumo o vendendo quelli che possiede. Il disgusto tende invece a spingere le persone a liberarsi delle cose che possiede (a prezzo sottostimato) e a non acquistarne di nuove.
Questi meccanismi sono utlili a comprendere l'impatto di certi eventi traumatici, come gli attentati dell'11 settembre a New York, sull'economia. Il desiderio o la riluttanza a spendere è proprio legata all'emozione suscitata dall'evento nel singolo individuo. Gli economisti sono avvertiti e a sentire i ricercatori farebbero bene a prendere lezioni di psicologia.
(Notizia aggiornata al 1 aprile 2004)