Economia

L’economia di mercato ha (almeno) 3.500 anni

Grazie al ritrovamento di oggetti di metallo con peso standard (10 gr e multipli), come protomonete, si ipotizza che l'economia di mercato sia più antica di quanto pensassimo.

I nostri antenati europei avevano già una forma primitiva di denaro 3.500 anni fa, e lo utilizzavano per comprare e vendere come facciamo noi oggi: è questa la rivoluzionaria conclusione alla quale è giunto uno studio pubblicato su Nature Human Behaviour che ha stravolto quanto credevamo vero fino a oggi – che l'economia dell'Età del Bronzo si basasse sul baratto. «Tendiamo a romanticizzare la preistoria europea, quasi si trattasse di un regno di fantasia», commenta a Newscientist Nicola Ialongo, uno degli autori. «Era invece un luogo dove le persone avevano una famiglia, degli amici, un lavoro, e dovevano riuscire ad arrivare a fine mese».

Protomonete? Lo studio ha analizzato oltre 20.000 oggetti in metallo accumulati in tesoretti dell'Età del Bronzo ritrovati in Italia, Svizzera, Austria, Slovenia e Germania. Attorno al 1.500 a.C. questi pezzi di metallo hanno iniziato ad avere un peso standard (di 10 grammi e multipli): secondo gli esperti, questo cambiamento indicherebbe il passaggio a una forma di monete ante litteram.

Nei campioni analizzati, le monete sono distribuite come nelle famiglie europee moderne: i metalli più leggeri – come le nostre monete da uno o due euro, di poco valore e utilizzate per le spese giornaliere – sono quelli più diffusi, mentre quelli più pesanti – di maggior valore, come una banconota da 100 o 200 euro – sono piuttosto rari.

Nuove teorie. Gli esperti sostengono dunque che il sistema economico dell'Età del Bronzo fosse regolato dalle forze di mercato di domanda e offerta, e che tutti vi partecipassero in modo proporzionale ai propri guadagni. Questa ipotesi è in netto contrasto con la visione finora prevalente dell'antropologo degli anni Quaranta del secolo scorso Karl Polanyi, secondo il quale le economie dell'epoca sarebbero state fondate sul baratto.

Scettiscismo. Se è vero che molti esperti non coinvolti nella ricerca hanno definito l'ipotesi del nuovo studio credibile, c'è anche chi si è dimostrato più scettico: è il caso di Erica Schoenberger della John Hopkins University, che ha definito "rischioso" supporre che persone comuni utilizzassero all'epoca il denaro come noi oggi, affermando che nemmeno nel Medioevo avevano abitudini così moderne. «I contadini inglesi – spiega – iniziarono a vendere i loro prodotti in cambio di denaro solo quando i proprietari terrieri iniziarono a richiederlo al posto di affitti in natura e tasse, ma non lo tenevano per sé». Vendevano dunque per ottenere denaro, ma il loro comportamento era ben lontano dall'essere paragonabile a quello dell'economia moderna.

«Tecnicamente non abbiamo dimostrato che quella dell'Età del Bronzo fosse un'economia di mercato, ma non abbiamo nemmeno trovato prove che non lo fosse», puntualizza Ialongo, che si domanda: «Perché sono tutti convinti che l'economia di mercato non esistesse, se tutto ciò che vediamo può essere spiegato in modo semplice con un modello di economia di mercato?»

30 agosto 2024 Chiara Guzzonato
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