Giocare in Borsa è un attività piuttosto rischiosa, fortemente sconsigliata a chi non si può permettere di perdere soldi. Ma è possibile tentare un approccio scientifico al mercato che minimizzi i rischi e massimizzi le opportunità di guadagno?
Finora ci hanno provato in molti, ma il metodo perfetto per “battere il banco” non è ancora stato messo a punto (e se qualcuno prova a convincervi del contrario non credetegli: è un truffatore).
Un team di ricercatori del Tippie College of Business (Iowa, Stati Uniti) ha però recentemente presentato un modello statistico di nuova concezione che permette di prevedere l’andamento dei titoli, in termini di rialzo o ribasso, con un margine di precisione più accurato rispetto a un casuale 50-50. Unico neo: la finestra temporale di applicabilià del modello è di soli 30 minuti.
Lo schema c'è ma non si vede
Michael Rechenthin e i suoi collaboratori hanno analizzato le fluttuazioni dell’indice S&P500 nel corso di tutto il 2005. Si tratta di un paniere che contiene tutte le 500 azioni Standard & Poor ed è considerato rappresentativo di tutto il mercato americano. E con oltre 90.000 transazioni al giorno è uno dei più trattati e offre agli analisti una gran quantità di dati.
I ricercatori non hanno trovato alcuno schema ricorrente fino a quando il prezzo del titolo oscilla tra i valori di bid e ask, cioè quelli ai quali gli operatori sono disposti a vendere e quelli che il mercato è disposto a pagare. Ma non appena questa barriera viene infranta, le azioni manifestano un comportamento ricorsivo e, in una certa misura, prevedibile.
Questione di secondi
Gli analisti hanno rilevato le quotazioni dell’indice a intervalli di 1, 3, 5, 10, 20 secondi e 1,5 e 30 minuti dopo il superamento dei confini dello spread e hanno scoperto che le sue oscillazioni sono legate all’andamento delle ultime transazioni. Per esempio, se le ultime operazioni sono due rialzi seguiti da un abbassamento c’è un 52% di probabilità che il titolo scenda nei prossimi 5 secondi. Entro 20 secondi la possibilità che scenda si riduce al 43%.
Un mercato quasi perfetto
Gli intervalli temporali considerati dai ricercatori sono così brevi da considerare l’andamento del titolo immune dalle influenze esterne al mercato, per esempio informazioni o eventi sociopolitici.
Ma aspettate prima di piazzarvi davanti al computer a fare trading online: gli stessi autori dello studio ricordano che il modello deve ancora essere testato e validato su altri titoli e altri mercati.
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