Di solito si dice che i ricchi pensano solo al denaro. Eppure di fronte ai soldi il loro cervello è più lento di quello delle persone meno ricche.
Ricchi e poveri hanno reazioni cerebrali diverse di fronte ai soldi |
Come insegnano Bill Gates, Roman Abramovich - imprenditore russo tra gli uomini più ricchi del mondo - e i loro colleghi miliardari, la percezione del valore del denaro è assolutamente soggettiva e diminuisce all’aumentare della ricchezza dell’individuo. Un team di ricercatori di Cambridge ha recentemente condotto uno studio sulla percezione dell’utilità delle risorse finanziarie arrivando a scoprire che il cervello dei ricchi e quello dei meno ricchi funzionano in modo diverso.
Ricchi&poveri
Philippe Tobler e i suoi colleghi hanno scelto 14 studenti con profili finanziari differenti, e hanno sottoposto il loro cervello a risonanza magnetica funzionale mentre venivano loro mostrate immagini astratte sullo schermo di un computer. Tre di queste immagini precedevano la fotografia di una moneta da 20 penny (circa 50 centesimi di euro), mentre in seguito alla visione delle altre tre veniva mostrata la stessa moneta, però sfuocata e disturbata.
Per un pugno di sterline
Ai volontari è stato chiesto di premere un pulsante ogni volta che vedevano una delle immagini associate alla foto in chiaro della moneta. Per ogni riposta corretta avrebbero guadagnato i 20 penny. Tutti i volontari hanno avuto a disposizione centinaia di tentativi.
Ricchi più lenti (di comprendonio)
Dalle risonanze magnetiche è emerso che i centri cerebrali legati al meccanismo della ricompensa erano molto più attivi negli studenti disagiati che in quelli ricchi: i più abbienti hanno impiegato un tempo maggiore per effettuare le corrette associazioni tra immagine e moneta.
Secondo Tobler i risultati di questo studio contraddicono in pieno alcune teorie economiche come quella di Kahneman e Tversky, secondo cui anche i più ricchi non ne hanno mai abbastanza.
Ricerca senza fondi
I ricercatori di Cambridge stanno ora cercando i fondi per continuare i loro studi e verificare fino a che punto i ricchi sono "insensibili" al denaro, effettuando lo stesso test ma con ricompense molto più elevate.
(Notizia aggiornata al 5 aprile 2007)