Gli attacchi online da parte di hacker, o meglio di cracker, contro i sistemi finanziari sono un rischio sempre più crescente, al punto che la stessa stabilità del sistema statunitense è minacciata.
Lo rivela il report annuale del Financial Stability Oversight Council (FSOC), che dipende dal Ministero del Tesoro e dalla Federal Reserve.
Casi clamorosi. Secondo il rapporto, nonostante le barriere per la cybersicurezza erette dalle banche e dalle società che si occupano di finanza, le incursioni malevole rappresentano un potenziale pericolo sistemico. Il documento spiega che lo scorso anno sono stati innumerevoli i problemi dovuti a incursioni che hanno creato furti di informazioni sensibili su larga scala.
Ad esempio alcuni cracker sono penetrati nei server della JPMorgan Chase per rubare diversi tipi di dati, compresi quelli dei clienti. E l'agenzia di sicurezza informatica Kaspersky Lab ha scoperto che un gruppo di cyber pirati conduceva da anni attacchi verso circa 100 banche in tutto il mondo, costringendole a investire 1 miliardo di dollari per rimediare.
I rischi del sistema connesso. La vulnerabilità maggiore è costituita, secondo il documento, dall'interconnessione dei sistemi relativi ai pagamenti e allo scambio di titoli. «Mentre le tecnologie per la sicurezza e la stessa consapevolezza crescono di continuo», dice il report, «crescono anche le attività criminali. Esiste la prospettiva di un incidente talmente distruttivo da paralizzare le operazioni nel settore finanziario».
Coma abbiamo visto, l'interconnessione è in generale l'elemento più debole dei sistemi, come ad esempio anche quello degli aerei. Il FSOC invita le agenzie finanziarie a prendere consapevolezza di possibili attacchi sempre più sofisticati e distruttivi e ad attrezzarsi per farvi fronte. Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, ha aggiunto che il sistema americano è in grado di affrontare eventi catastrofici dal punto di vista economico come la crisi del 2008 (per cui è nato, nel 2010, il FSOC che redige questo rapporto annuale), e che dunque gli istituti di credito potrebbero continuare ad operare anche in condizioni di prolungata recessione, ma che è necessario «promuovere nuovi e più alti standard per la stabilità finanziaria».
L'armageddon. Lo scenario più pericoloso è quello di una paralisi a catena, data la centralità del sistema bancario: «La concentrazione di servizi chiave nelle banche può creare il rischio di un cyber incidente che vada a colpire molte aziende contemporaneamente, con conseguenze devastanti».