di Luigi Teodonio
Apple raramente si muove a caso e il suo tentato ingresso nel mondo della cartografia digitale vorrà dire qualcosa. Ovvero che il mercato è profittevole, molto profittevole. Secondo una ricerca di mercato commissionata da Google vale fino a 270 miliardi di dollari l’anno.
"Ma la cartografia permette anche di salvare centinaia di vite ogni anno"
L’importanza di fare mappe - Il mercato della cartografia digitale è diventato ormai di strategica importanza per chiunque abbia interesse nel mercato mobile. Nokia, probabilmente, è stata la prima a capirlo e Google la prima a seguire il suo esempio. Per lungo tempo i profitti di questo mercato in continua crescita sono stati divisi, più o meno equamente, tra questi due competitor. Ma al crescere dei profitti, sono cresciuti di numero anche i pretendenti a spartirsi la torta, anche se non sempre con risultati eccellenti. Guardare le Apple Maps per credere.
Mercato capitale - Google, per capire quale fosse l’effettivo valore di questo mercato, ha commissionato un’apposita ricerca di mercato al Boston Consulting Group e Oxera. E i risultati hanno dell’incredibile. Il mercato ha un valore stimato di circa 270 miliardi di dollari e genera stipendi per circa 90 miliardi di dollari. Nei soli Stati Uniti il settore dà lavoro a mezzo milione di persone e vale 73 miliardi di dollari. La ricerca non si è fermata solo ad analizzare il valore economico della cartografia digitale, ma ha anche calcolato l’incidenza delle mappe digitali nella vita di tutti i giorni.
Salva-benzina - Emerge così che i servizi di cartografia digitale permettono di risparmiare ogni anno fino a 3 miliardi e mezzo di benzina, equivalenti allo 0,1% della produzione mondiale di petrolio, ma permettono anche di salvare vite umane grazie a piani di recupero più efficienti. Si calcola, per esempio, che nella sola Gran Bretagna la cartografia digitale abbia aiutato a salvare almeno 152 persone. Le mappe ci consentono anche di risparmiare sugli acquisti, facilitando il confronto dei prezzi dei beni di uso non comune, ma anche di pianificare un’irrigazione più efficiente dei campi riducendo il relativo spreco d’acqua. (sp)