Sono quattro su dieci i lavoratori italiani che dichiarano di essere sottoposti a un notevole stress lavorativo, classificandosi come i più disturbati di tutta Europa. Le cause naturalmente sono da ricercarsi negli altissimi livelli di precariato e di disoccupazione, ma anche, per chi il lavoro fisso ce l’ha, nelle continue tensioni, nei ritmi incalzanti e nella competizione. Per sette su dieci, in particolare, lo stress è dovuto alla riorganizzazione degli assetti lavorativi e alla mole di lavoro, mentre per cinque su dieci alla mancanza di collaborazione con colleghi e superiori, che può sfociare in molestie e mobbing.
SVILUPPI. I dati emergono da uno studio realizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, inerente a tutte le categorie professionali, che affronta le problematiche relative alla valutazione e gestione del problema. Il rischio, infatti, è quello che i soggetti sviluppino disturbi d’ansia sempre più gravi che, a lungo andare, potrebbero anche costringerli a trattamenti psicoterapeutici o farmacologici.