di Peppe Croce
Il fondatore di Facebook, invitato alla Y Combinator Startup School, spiega ai giovani imprenditori i segreti del successo di un'azienda appena nata: siate fondamentali, siate flessibili.
"Facebook ha successo perché risponde a un bisogno"
Startup: Parla Mark -
Startup School di Y Combinator
Stay fundamental - Certo, i tempi del compianto Steve Jobs e del suo appello ai giovani "Stay foolish, stay hungry" sono belli che passati ormai e Zuckerberg - come al solito - ha un decimo dell'appeal del re di tutti i guru dell'hi-tech, ma le parole pronunciate da Mark guardano comunque abbastanza lontano. Il punto di partenza, secondo il fondatore di Facebook, è sempre la voglia di risolvere problemi fondamentali e non piccole questioni di interesse limitato. Anzi, secondo Mark se non si ha in mente qualcosa di fondamentale è anche inutile dare vita a un'azienda: «Una delle lezioni è... fate qualcosa di fondamentale. Molte aziende che vedo in giro operano su piccoli problemi, ed è bello se avete voglia di diventare imprenditori, ma la maggior parte delle cose interessanti operano a un livello fondamentale».
Stay original - Altro errore che molti startupper fanno è quello di copiare gli altri. L'errore che, secondo Zuckerberg, è stato fatale a Myspace che si è sentita minacciata da Facebook e ha iniziato a imitarla, scavandosi la fossa da sola. Myspace, spiega il golden boy, serviva a mettere in contatto le persone che non si conoscono tra loro e funzionava benissimo, poi ha provato a mettere in contatto anche chi già si conosceva - cosa che fa molto meglio Facebook - ed è andata in malora. Se fosse rimasta fedele alla sua missione originaria forse oggi sarebbe ancora florida.
Ascolta gli utenti - Ultimo consiglio di Zuckerberg ai giovani imprenditori è quello di ascoltare sempre gli utenti e capire cosa vogliono. La condivisione delle foto su Facebook, er esempio, prima non c'era: è stata introdotta quando ci siamo resi conto che moltissimi utenti cambiavano in considerazione la foto del proprio profilo. Evidentemente avevano la voglia, o il bisogno, di mostrare nuove foto e sono stati accontentati. Oggi un Facebook senza foto non avrebbe senso. Un'altra volta in cui Facebook ha ascoltato gli utenti è stato quando ha riprogrammato da zero la sua app mobile per iOS: la prima era in Html 5 e andava troppo lenta su molti smartphone. Le lamentele arrivavano quotidianamente e così abbiamo deciso di fare un programma completamente nuovo con codice proprietario. Risultato: nel giro di pochi giorni c'è stato un boom di download della nuova applicazione.
(sp)