In Italia, ogni anno, quasi 300 milioni di veicoli percorrono i 755 km dell'Autostrada del Sole: una spina dorsale della Penisola, costruita in 8 anni di lavoro dal 1956 al 1964. Anni in cui la tecnologia italiana dei trasporti ha sperimentato, innovato e realizzato opere ingegneristiche a tempo di record. Proprio l'Autostrada A1 è stata il banco di prova del calcestruzzo precompresso, oggi uno standard nel campo delle infrastrutture, per realizzare gli 853 tra ponti e viadotti e i 572 cavalcavia.
Su Focus di agosto vi mostriamo foto storiche di questa e altre vie (di terra, mare e perfino... aria!) che hanno unito l'Italia e contribuito a creare il boom economico. Immagini suggestive, esempio di una economia del lavoro che, in anni più recenti, non abbiamo saputo ripetere. Basti pensare che, coi mezzi dell'epoca, l'Autostrada del Sole fu terminata con tre mesi di anticipo sul previsto. Oggi, progettazione al computer e macchinari sofisticati permettono tempistiche molto migliori: ma, intanto, la strada che collega Fano a Grosseto è in costruzione dal 1991. Perpendicolare alla A1, è lunga solo 286 km e non è mai stata completata. Lungo il suo tracciato c'è la Galleria della Guinza, un tunnel di 6 km, finito da anni e costato (finora) circa 240 miliardi di lire. Solo che non si userà mai, perché non è neppure più a norma: dopo l'incidente al tunnel del Monte Bianco del 24 marzo 1999, le lunghe gallerie "a canna singola", come la Guinza, non possono più essere aperte al traffico. Ironia della sorte, proprio il Tunnel del Bianco, voluto dall'ingegnere italiano Dino Lora Totino nel 1946, aveva segnato un punto di svolta nell'ingegneria delle strade. Sopra alla sua volta in cemento armato ci sono ben 2.460 metri di granito della montagna più alta d'Europa (record assoluto per una galleria): sulle sue due carreggiate transitano ogni giorno circa 5.000 veicoli.
Anche all'interno delle città lo sviluppo dei trasporti pubblici ha spinto l'economia dal secondo dopoguerra: per realizzare la linea 1 della Metropolitana Milanese il Comune ha letteralmente sventrato le strade della città, piazza Duomo compresa. E ha chiesto, nel 1960, denaro in prestito direttamente ai cittadini... che ha ripagato con un interesse del 6%. Quella linea funziona ancora, affiancata dalla "2" e dalla "3" negli anni '80 e '90. La linea 4, invece, non si vede: forse si farà nel 2018. Al costo, stimato, di quasi 2 miliardi di euro. Una bella cifra, ma non sorprendente quanto quella della stazione ferroviaria Vigna Clara, a Roma: realizzata per i mondiali di calcio di Italia '90, costò circa 81 miliardi di lire e funzionò soltanto per 8 giorni.