di Peppe Croce
Le azioni di Facebook - quotate inizialmente a 38 dollari l'una alla borsa di Wall Street - sono scese sotto i 20. Un dramma per investitori e dipendenti che non è ancora finito: il titolo potrebbe perdere ancora.
"Le azioni Facebook ieri hanno chiuso a soli 18,75 dollari"
IPO-tetici guadagni -
collocamento in borsa a Wall Street del titolo Facebook
Il tunnel è ancora lungo - Secondo gli analisti, però, il fondo non è stato ancora toccato e le azioni di Facebook potrebbero scendere ancora. E non di poco. Anche a 18-20 dollari l'una, infatti, hanno ancora un valore pari a circa trenta volte il dividendo previsto per l'anno prossimo, che sarà di 65 centesimi di dollaro. Oggi, in pratica, un'azione di Facebook ha un valore pari a una trentina di volte quanto renderà nei prossimi dodici mesi e, se facciamo un confronto con altre aziende simili, questo è un valore ancora alto. Le azioni di Google - che ormai ha un titolo stabile in borsa e senza scossoni - oggi valgono 15 volte il dividendo. Stesse cifre per Apple. Tradotto: le azioni Facebook potrebbero scendere fino a 10 dollari l'una, o anche meno.
E Instagram vale molto meno - Le prestazioni negative di Facebook in borsa hanno ripercussioni anche sulle aziende acquisite da Mark Zuckerberg e sui dipendenti del social network. Instagram, per esempio, è stata recentemente comprata per un miliardi di dollari. Ma di quel miliardo solo 300 milioni erano cash, il resto in azioni Facebook. Calcolatrice alla mano ciò vuol dire che il valore reale di Instagram oggi si aggira sui 700 milioni: il 30% in meno, e non è neanche colpa sua! I dipendenti, invece, tremano per le stock option. Parte dei guadagni annuali di ogni lavoratore di Zuckerberg sono in azioni. Con le azioni i dipendenti incrementano il proprio patrimonio e la propria sicurezza finanziaria: quando comprano una casa, per esempio, le azioni Facebook possono essere messe a garanzia del pagamento delle rate. Ora provate a mettervi nei panni di uno di questi lavoratori che va a chiedere un prestito o un muto al direttore della sua banca... (sp)