Hewlett-Packard è uno dei marchi che ha scritto la storia dell’informatica e per lungo tempo è stato il primo produttore al mondo di computer. Giusto per darvi un’idea della sua importanza negli Stati Uniti, il vecchio garage di David Packard, dove vennero assemblati i primi pezzi, è stato dichiarato monumento nazionale in California. Un vero e proprio mito che, negli ultimi mesi, ha però registrato una preoccupante flessione: HP, infatti, prima è stata superata da Apple nelle vendite dei PC - questo perché nel computo sono stati inseriti per la prima volta i tablet - poi ha dovuto prendere atto che l’acquisizione di Palm si è rivelata un flop colossale ed infine ha annunciato di voler valutare la possibilità di uno spin-off della divisione computer in Asia - con Samsung e Lenovo in pole position - per seguire le orme della ex-rivale IBM e dedicarsi a nuovi core business, perlopiù fondati sul cloud computing.
I mercati finanziari, com'era prevedibile, non hanno reagito bene davanti a tutti questi cambiamenti e incertezze così, a meno di un anno dalla sua nomina a CEO, Leo Apotheker è stato licenziato dal Consiglio d’Amministrazione e alla guida del colosso è approdata Meg Whitman, ex-CEO di eBay. La donna, che tra le altre cose è stata candidata dal Partito Repubblicano al ruolo di governatore della California, ha sì un glorioso passato professionale e un notevole carisma, ma ora si ritrova investita del delicato compito di risollevare quanto prima le sorti della multinazionale. Non è ormai più in discussione l’addio a tablet, palmari e piattaforma WebOS in generale, rimane invece da verificare il destino delle diverse linee di PC, mentre resta immutata la volontà di assorbire la software houseAutonomy e di puntare sui vecchi cavalli di battaglia, come il settore printer: in parole povere, la Whitman ha preferito non mettere in discussione le linee guida dettate dal suo predecessore e, anzi, ha deciso di scrivere un’e-mail di suo pugno, invitando tutti i dipendenti ad esprimere idee e suggerimenti sulle strategie da seguire in futuro.
Per Meg si tratta di una sorta d’esame di maturità, perché deve dimostrare di essersi ripresa dopo la sconfitta delle urne - che le è costata oltre 100 milioni di dollari - e di essere in grado di gestire un gigante della Silicon Valley dal fatturato 14 volte superiore a quello di eBay. L’entusiasmo non le manca e questo pregio le viene riconosciuto perfino dagli investitori più scettici, mentre non c'è chi solleva dubbi legittimi sul fatto che, insieme alla Whitman, anche Ray Lane sia stato promosso al grado di presidente esecutivo, pertanto i due ruoli rischiano d’entrare spesso in conflitto, con conseguenze tutt’altro che positive.
Riuscirà, quindi, la nostra eroina nell’ardua impresa di rilanciare HP prima della chiusura del trimestre fiscale? (sp)