Sei uno di quelli che pensa che una volta sì, che Google le azzeccava tutte, ma adesso? Non sei il solo. James Whittaker, a Mountain View, ci ha lavorato. E sulla sua esperienza ha scritto un post sul suo blog, che sta facendo il giro della rete.
“Un post sul blog di Microsoft svela com'è lavorare per Google”
Ai miei tempi, signora mia... - Quando si parla del proprio passato è facile cadere nella trappola dell’idealizzazione. E, se stai in rete da un po’, te ne sarai accorto anche tu: le cose cambiano e, quando lo fanno, i “vecchi” si lamentano sempre un po’. Google, per esempio. All’inizio ci ha cambiato la vita, col suo motore di ricerca e con le sue continue innovazioni. Ogni annuncio veniva accolto col fiato sospeso, un po’ come succedeva ai bei tempi di Steve Jobs. Ma gli ultimi lanci non hanno avuto il successo sperato. Secondo Whittaker, la colpa sarebbe di Facebook. Da quando la sua ex-azienda ha iniziato a sentirsi il fiato di Zuckerberg sul collo, e a cercare di diventare più social per non finire nel dimenticatoio, i fiaschi sono diventati all’ordine del giorno. Prendi Google+. Secondo Whittaker è come «il bambino ricco che, dopo avere scoperto di non essere stato invitato alla festa, ne organizza una sua, per vendetta».
Soldi, soldi, soldi - Più utenti uguale più dati, più dati uguale più pubblicità, più pubblicità uguale più soldi. È molto semplice, secondo Whittaker. Che dice di avere cominciato a lavorare in un’azienda che «dava la possibilità di innovare ai propri dipendenti». Ma di averne lasciata una diventata «un’azienda pubblicitaria con un solo obiettivo». La cosa interessante è l’eco che il suo pezzo ha avuto e sta avendo in rete, che ha sorpreso lui stesso. Che su Twitter ha scritto: «Wow, sembra che abbia toccato un argomento al quale stanno pensando in molti». Google non ha replicato. Non è la prima volta che qualcuno si lamenta, soprattutto della sua ultima creatura social - Steve Yegge l’ha addirittura fatto, per sbaglio, e ancora lavora lì. Whittaker, invece, adesso è tornato a lavorare per Microsoft. E promette di parlare presto anche del suo nuovo lavoro. (sp)
Chiara Reali
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