Volete aprire un esercizio commerciale? Prima dovete calcolare il fattore Q! Il fisico francese Pablo Jensen, della Scuola Normale di Lione, ha preso in esame più di 8.500 negozi al dettaglio nella città francese, per valutare quanto influisca sugli affari la zona nella quale vengono aperti. Ha così scoperto che gli esercizi con attività affini tendono a sorgere uno vicino all’altro. Per esempio, le macellerie e le gastronomie da una parte e le lavanderie e le librerie dall’altra. Come se i negozi simili (per tipo di prodotto) si attraessero l’un l’altro, mentre tendessero a respingersi con gli altri.
Applicando a questa analisi un modello matematico, tratto dalla teoria sul magnetismo, Jensen ha calcolato quello che ha chiamato il fattore Q. Una specie di punteggio, dato a ciascun negozio, che si basa sulla media di attività affini e repellenti nella stessa zona.
Per esempio, secondo i suoi calcoli una serie di panetterie, tra quelle aperte tra il 2003 e il 2005, sono fallite perché avevano un fattore Q troppo basso rispetto alle altre panetterie, a causa di una cattiva collocazione sul territorio.
Secondo Jensen il fattore Q serve a predire la "fortuna" di un'attività commerciale. E perfino la Camera di Commercio di Lione, ha deciso di adottare il sistema per aiutare i nuovi imprenditori.