La Corte Suprema degli Stati Uniti ha ordinato di ridurre il numero dei detenuti incarcerati. Le carceri della California sono sovraffollate e ospitano il doppio dei prigionieri. L’unica soluzione era rilasciarli. Peccato che per un errore del computer adesso sono a piede libero anche 450 individui estremamente violenti.
“Le carceri californiane potevano contenere solo 80mila prigionieri ed erano il doppio”
Sovraffollamento - Non si tratta né di un’amnistia né di un miglioramento della loro situazione giudiziaria, ma di una sentenza appena approvata della Corte Suprema degli Stati Uniti: nove giudici - 5 a favore e 4 contro - hanno stabilito che le condizioni di vita nelle carceri della California sono incompatibili con il concetto di dignità umana e hanno quindi deciso di aprire i cancelli. Le carceri, che possono ospitare un massimo di 80 mila prigionieri, erano arrivate a contenerne quasi il doppio: bisogna liberarne almeno 33 mila degli attuali 143.335. Questi i numeri pubblicati dal Los Angeles Times.
Errore fatale - In casi di sovraffollamento, i primi a uscire sono detenuti a basso rischio di “ricaduta”, mentre i membri delle gang, chi ha commesso reati sessuali o di crimini violenti, o chi potrebbe ripetere il reato per cui è finito dentro restano dietro le sbarre. A causa di un errore nel sistema informatico dello Stato, detenuti violenti e recidivi, sono finiti i libertà e senza la necessità di firma obbligatoria. Un tasso di errore, insomma, del 15% nelle valutazioni sui detenuti. Gli esperti dicono di aver corretto il sistema e che adesso il tasso di errore è sceso all’8%. Intanto questo 450 individuo sono a piede libero. (pp)
Silvia Ponzio