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Facebook sta per fare il suo ingresso trionfale alla Borsa di Wall Street. Mark Zuckerberg potrebbe avere in serbo una sorpresa per gli oltre 800 milioni di iscritti al suo social network. Azioni scontate per tutti?
“Zuckerberg ama i suoi utenti, ma vuole anche fare un sacco di soldi”
Mi piace la borsa - Che Facebook stia per sbarcare a Wall Street tramite una IPO (offerta pubblica iniziale) lo sanno ormai proprio tutti. Com’è noto anche che la capitalizzazione alla borsa di New York potrebbe raggiungere senza grossi problemi un valore compreso tra 75 e 100 miliardi di dollari. Quello che non tutti sanno, ma sui cui molti scommettono, è che Mark Zuckerberg avrebbe intenzione di fare un regalino ai suoi oltre 800 milioni di amici di tutto il mondo sotto forma di pacchetto azionario scontato. L’idea che gira a Wall Street, infatti, è che accanto ai grandi investitori istituzionali - banche d’affari e fondi di investimento - ci possa essere spazio anche per i piccoli azionisti.
Controindicazioni - La mossa, però, non sarebbe senza rischi. Quando si fanno nuove collocazioni in borsa, infatti, è molto frequente che il titolo oscilli e passi di mano migliaia di volte nelle prime giornate. Questa euforia è nota e non spaventa i grandi investitori, che ci sono abituati. Potrebbe terrorizzare, però, chi di borsa non se ne intende causando una pioggia di vendite tra i piccoli azionisti. È già successo in passato. È rimasto, infatti, nella storia il caso della compagnia telefonica Vonage che riservò il 15% delle proprie azioni ai suoi clienti con un prezzo di vendita di 17 dollari l’una. Ma quando le azioni precipitarono del 13% nel primo giorno di contrattazione, molti di loro spaventati iniziarono a vendere. Il titolo crollò ancora e Vonage si guadagnò il titolo di "peggior IPO dell’anno".
Meglio la birra - Ma, per fortuna, ci sono anche esperienze migliori di quella di Vonage. Quella di Boston Beer, per esempio, azienda che produce la birra Samuel Adams, e che si collocò in borsa nel lontano 1995. Il suo fondatore James Koch, riservò un quarto delle azioni ai compratori della sua birra e i risultati gli dettero ragione. Il collocamento fu un successo e due terzi dei piccoli azionisti hanno ancora oggi le loro azioni nel portafoglio titoli. Spetta solo a Zuckerberg, quindi, decidere se far contenti solo i big della finanza, e avere la certezza di fare un sacco di soldi, oppure coinvolgere anche i suoi 800 milioni di piccoli amici.
(sp)
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