di Luigi Teodonio
Apple, nel settembre scorso, era arrivata alla quotazione record di 700 dollari per azione e una capitalizzazione di oltre 700 miliardi di dollari. Ora l’azienda fondata da Steve Jobs paga lo scotto di un trimestre fiscale deludente ed Exxon si riappropria della più alta capitalizzazione del mondo.
"Apple prepara
una nuova linea di prodotti per rilanciarsi"
Settimana nera
Nonostante lo scorso mercoledì la società di Cupertino abbia presentato risultati numericamente molto positivi, è stata pesantemente punita in Borsa dagli investitori
Quota 500 - La quotazione del titolo Apple sul listino Nasdaq, alla chiusura di venerdì, faceva registrare un controvalore di 439,88 dollari per azione, il minimo da oltre un anno a questa parte. Lo scorso settembre, poco prima della presentazione dell’iPhone 5, il valore di un’azione Apple aveva raggiunto la soglia storica dei 705 dollari, un record che l’aveva resa l’azienda con la più alta capitalizzazione borsistica in tutto il mondo. Con il crollo di questi giorni, però, Exxon ha riconquistato lo scettro per una manciata di miliardi di dollari.
I motivi - Un crollo così subitaneo, nonostante i risultati trimestrali tutt’altro che negativi, è da additare a due dati in particolare: l’utile netto (13.1 miliardi) e il margine lordo (38,6%) fatti registrare da Apple dall’ottobre al dicembre 2012. Nonostante entrambi rappresentino dei record - o quasi - per la Mela, sono anche il segnale che la crescita senza freni fatta registrare sinora è quasi giunta al culmine, assieme al nuovo periodo d’oro della società. Ora Apple prova a rilanciare la propria corsa con una nuova serie di prodotti, ma il successo è tutt’altro che assicurato. (sp)