di Luigi Teodonio
Sì! Parola di Tony Fadell, ossia del "papà" dell'iPod. La scelta di Apple di liberarsi di Scott Forstall - ex capo dello sviluppo di iOS - è stata tutt’altro che avventata, ma il risultato di un rapporto molto travagliato.
"A Cupertino c’era gente che brindava quando è stato cacciato"
Giusta causa
Apple, più o meno un mese fa, annunciò che a partire dal 31 dicembre di quest’anno avrebbe fatto a meno dei servigi di Forstall, responsabile dello sviluppo di iOS e delle varie applicazioni sviluppate da Apple
Relazioni tempestose - Stando a quanto affermato da Tony Fadell, che nel 2010 salutò tutti per fondare una sua startup, i rapporti di Forstall all’interno di Apple erano tutto tranne che cordiali. «Ci sono state molte persone a Cupertino che, alla notizia del licenziamento di Forstall, hanno stappato la bottiglia e brindato alla sua dipartita». Insomma, le voci sul caratterino tutto pepe (per usare un eufemismo) del responsabile dello sviluppo del sistema operativo mobile di Apple, non erano del tutto infondate. «Credo che quello che è successo - afferma ancora Fadell - sia meritato e giustificato, per questo è accaduto».
Chiavi del successo - Tony Fadell dà anche un giudizio di merito sul successore di Scott Forstall alla guida del settore sviluppo iOS, ossia Jonathan Ive. Apple, secondo lui, ha fatto la miglior scelta possibile, ha messo uno dei suoi prodotti di punta in «in buone mani». Il "papà" dell'iPod spende ottime parole anche per il suo ex boss, Steve Jobs. « I nove anni passati in Apple al fianco di Jobs sono stati tra i migliori della mia vita professionale. A Cupertino ho imparato che il successo è molto più che fare ottimi prodotti. È curare ogni singolo aspetto della relazione tra il cliente e il brand, dall'acquisto del prodotto, al suo utilizzo e perfino all'unboxing». (sp)
La storia di Apple in 30 secondi