Apple crolla in borsa. Dagli oltre 700 dollari per azione di settembre si è passati, in circa 90 giorni, a meno di 500 dollari. La causa del crollo, secondo Citigroup, va ricercata nel calo di vendite dell’iPhone 5. Tanto che la casa di Cupertino avrebbe tagliato gli ordini dalla Cina.
"Alla chiusura di lunedì le quotazioni erano tornate al di sopra dei 500 dollari per azione"
Triste Natale - Tre mesi. Novanta giorni esatti. In questo lasso di tempo Apple ha subito una mezzo tracollo in borsa e, dal massimo storico dello scorso 19 settembre (707 dollari per azione), ha sfondato al ribasso la soglia dei 500 dollari. Alla chiusura odierna - 18 dicembre - Apple faceva registrare un controvalore di 508 dollari circa per azione, ma nella giornata di venerdì le quotazioni della casa di Cupertino avevano toccato un minimo di 499 dollari. Un calo di circa il 30%, che ha portato la capitalizzazione al di sotto della soglia dei 500 miliardi di dollari. Ad esser precisi, ora Apple vale 488 miliardi di dollari: una bella cifra, ma niente a che vedere con i circa 700 miliardi di settembre.
iFlop 5 - Alla base di questo drastico calo ci sarebbe, stando a voci in arrivo dall’Asia, ci sarebbe il flop di vendite dell’iPhone 5. Dopo i record fatti registrare nelle primissime settimane, l’interesse nei confronti dell’ultimo smartphone sfornato dai laboratori di Cupertino sembra essere scemato. Tanto che Apple è stata costretta a tagliare alcuni ordini dai suoi fornitori cinesi. Citigroup, che ha riportato la notizia, ha rivisto il prezzo-target di acquisto delle azioni Apple, portandolo dai precedenti 675 dollari ai 575 dollari.