di Luca Busani
Apple inizia a guardarsi alle spalle: Google sta recuperando terreno sotto il punto di vista estetico più rapidamente di quanto non faccia l’azienda di Cupertino con i servizi web. La soluzione? Acquistare Twitter e i suoi giovani talenti per rilanciarsi.
"Apple potrebbe risolvere buona parte dei suoi problemi rilevando Twitter"
Tecnologia ed estetica - Gli americani - e i californiani in particolare - sono ossessionati da due cose: la tecnologia e l’estetica. Sono due facce della stessa medaglia e c’è chi privilegia una piuttosto che l’altra: è il caso di Apple e Google, due giganti dell’informatica che tendono a concepire in modo diverso il mondo hi-tech. L'azienda di Cupertino, infatti, è sinonimo di bellezza e design, quella di Mountain View di pragmatismo e qualità dei servizi via Internet.
Due approcci diversi - D’accordo, siamo stati piuttosto sommari nel nostro riassunto, ma questo è servito per farti capire in estrema sintesi cosa distingue le due aziende. Sono filosofie diverse che stanno alla base del medesimo spirito imprenditoriale: guadagnare quanto più possibile da quello che fa meglio, cercando di migliorare quello che si fa meno bene. Il problema, a questo punto, diventa il tasso di sviluppo di questi presunti punti deboli: bisogna rincorrere l’avversario e il più veloce, alla fine, vince sempre.
L’analisi di Gibson - È proprio questo il rischio più grande che adesso corre Apple: Google sta facendo passi da gigante nel settore del design, mentre il colosso di Cupertino non riesce a progredire altrettanto celermente in quello dei servizi web. In verità, questa tesi non è farina del nostro sacco, ma bensì di Patrick Gibson, il creatore della prima versione dell’iPad, che ora lavora per Tilde, una startup che si occupa prevalentemente di sviluppo software.
Google migliora a vista d’occhio - Secondo Gibson, è palese che Apple stia incontrando grosse difficoltà nello sviluppo dei suoi applicativi: le nuove mappe di iOS 6 e i “problemini” di performance sia di FaceTime che di iMessage sono sotto gli occhi di tutti. Al contrario, gli ultimi tablet della serie Nexus e, sopratutto, l’interfaccia della versione 4.2 di Android testimoniano l’impegno profuso da Google per migliorarsi sia sotto il profilo del design che dell’usabilità.
I limiti di Apple - Ti sembra ancora poco? Ebbene, sul suo blog Gibson va oltre ed elenca i difetti più evidenti del sistema made in Cupertino: Apple deve mettere offline il suo sito quando vuole aggiornarlo, un gioco solo - Letterpress, per la precisione - è riuscito a mandare al tappeto l’intero Game Center, sia iTunes che l’App Store si basano sul datatissimo ambiente di sviluppo WebObjects, che a sua volta si appoggia su Java, il social network Ping è stato un clamoroso buco nell’acqua e iMessage - come abbiamo accennato prima - soffre di pericolose amnesie.
Lode a Safari - L’ex dipendente Apple, con grande imparzialità, non risparmia neppure una menzione d’onore: il team di sviluppatori dietro al browser Safari, a suo avviso, sta svolgendo un ottimo lavoro e l’azienda, comunque, ha gli strumenti - soprattutto economici - adatti per poter rimediare. Qual è, quindi, la strada da seguire per tornare sulla cresta dell’onda sotto tutti i punti di vista? Gibson ha una risposta anche per questo quesito, ma sembra piuttosto difficile da mettere in pratica.
Il salvagente è Twitter - La soluzione a tutti i problemi di Tim Cook e soci, secondo lui, si chiama Twitter. Nessuno ha detto che la risposta dovesse essere per forza low cost e indolore: l’acquisizione del popolare social network, ideato da Jack Dorsey, richiederebbe un importante sacrificio economico, ma potrebbe portare una ventata d’aria fresca negli uffici di Cupertino, in particolare proprio per quanto riguarda le competenze web.
La mela e il canarino - Anche Twitter avrebbe tutto l’interesse di passare sotto l’ala protettrice di “mamma” Apple, evitando il pericoloso iter borsistico - Facebook docet - e magari portando a casa un bel gruzzoletto, senza dover inventare alcuna “scusa” tecnologica. Resta da risolvere solo una questione d’immagine: come può una mela mangiarsi un canarino? Al massimo, in natura può succedere il contrario. (sp)
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