di Luigi Teodonio
Se i 240 milioni di euro evasi da Google Italia vi avevano indispettito, allora il comportamento di Apple vi farà infuriare. L'azienda fondata da Steve Jobs deve al fisco degli Stati Uniti oltre 28 miliardi di dollari per tutti i profitti indebitamente fatturati all’estero. Guerra fiscale con il Governo all’orizzonte?
"Apple è il primo contribuente statunitense
con 6 miliardi di tasse pagate"
Evasione mon amour
Qualche settimana fa la Guardia di Finanza diede il via a un’inchiesta per una presunta evasione fiscale da parte della filiale italiana di Google
Sei miliardi - Il New York Times, qualche giorno fa, torna a criticare con forza la politica fiscale di Apple e altri big dell’hi-tech. Il la risposta di Cupertino non si fa attendere: è il primo contribuente degli Stati Uniti con 6 miliardi di dollari pagati in tasse federali l’anno scorso. Peccato, però, che se Apple avesse tenuto nelle casse statunitensi tutti i profitti realizzati in giro per il mondo, avrebbe dovuto pagare altri 28 miliardi di dollari.
Lobbisti - Apple, insieme ad altri giganti dell’hi-tech come Microsoft e Google, ha assunto 160 lobbisti presso il Senato degli Stati Uniti per riuscire a ottenere un condono fiscale e far rientrare i capitali attualmente depositati presso paradisi fiscali. Ma, secondo una commissione d’inchiesta diretta dal Senatore Democratico Carl Levin, le cose dovrebbero andare diversamente. «Se Apple provasse a rimpatriare gli 80 miliardi di dollari che ha attualmente nelle casse delle sue sussidiarie estere dovrebbe, volente o nolente, pagare per intero i 28 miliardi di dollari di tasse non versati». Ai quali, naturalmente, andrebbero aggiunti anche gli eventuali interessi maturati. (sp)