Economia

10 cose che (forse) non sai sulla Yakuza

Tatuaggi, politica, soldi e rituali. I segreti della potente "gomorra" giapponese, considerata una delle organizzazioni criminali più ricche del mondo.

La prima cosa che stranisce della Yakuza, la mafia giapponese, è che i suoi capi e molti dei suoi membri sono tutt’oggi a piede libero. Mafia tra le più temute (e ricche) del mondo, rappresenta un unicum: investe tanto in attività illegali quanto legali, persino benefiche e in Giappone vive in uno stato di semi-legalità, impensabile in altri paesi. E non è l’unica curiosità…

1. Yakuza che? L’origine della Yakuza è poco chiara. Risale in primis ai ronin, i samurai senza padrone, che offrivano protezione ai villaggi dai briganti. Ma è soprattutto nel '700 che ha origine la mafia giapponese, nata dall'unione tra i giocatori d'azzardo e i venditori ambulanti.

Al tempo, nelle stazioni di posta lungo le strade del Giappone si potevano incontrare i Bakuto, i giocatori d’azzardo. Dichiarati fuorilegge, si organizzarono in gruppi legati dal vincolo di mutuo soccorso. A questa rete, estesa su tutto il Giappone, se ne affiancò un’altra: i tekiya, che controllavano le attività (anch’esse illegali) del commercio ambulante.

Il loro codice d’onore – tramandato alla moderna Yakuza – aveva tre comandamenti principali:

1) Non toccare la moglie dei seguaci;

2) Non rivelare a nessuno i segreti dell’organizzazione;

3) Sii fedele al tuo capo. L’ultima regola era presa dal codice dei samurai: assoluta obbedienza al proprio signore.

Secondo lo scrittore Atsushi Mizoguchi, il nome deriva dall’unione di tre parole: ya (“otto”), ku (“nove”) e sa (“tre”), il punteggio perdente in un gioco di carte, lo Hanafuda, popolare nelle bische controllate dai mafiosi giapponesi di tre secoli fa. E in origine yakuza significava infatti “meschino”, “marginale”. Come gli antenati delle prime organizzazioni criminali nipponiche.

Ancora oggi, nelle famiglie Yakuza, chi viene accusato di infedeltà al capo può dimostrare il proprio pentimento amputandosi la falange di un dito (preferibilmente il mignolo). Gli anelli sulle mani degli affiliati della Yakuza di oggi nascondono l’attacco delle protesi.

2. Come riconoscere un membro della Yakuza? Per rimorso o cercare l'espiazione per un reato, ma anche in segno di fedeltà al capo, uno yakuza può arrivare a tagliarsi un dito, comunemente il mignolo, in un rituale chiamato yubitsume. Dunque le mani rappresentano un indizio.

I mafiosi della yakuza sono anche famosi per avere intricati tatuaggi in tutto il corpo. Questo è uno dei motivi per i tatuaggi sono stigmatizzati in Giappone. Negli ultimi anni il look degli yakuza si è “normalizzato” per eludere l’attenzione della polizia.

3. A proposito di tatuaggi. Noti come irezumi (da ireru, “inserire”, e sumi, “inchiostro”) il tatuaggio in origine era una forma di punizione: serviva a marchiare indelebilmente la pelle dei criminali, con strisce nere sulle braccia o addirittura con l’ideogramma di un “cane” sulla fronte.

Quelli della Yakuza sono spesso realizzati sotto pelle utilizzando strumenti fatti a mano e non elettrici con aghi di bambù o di acciaio affilato.

La procedura è molto costosa, dolorosa, e può richiedere anni per essere completata. Le pelli tatuate dei membri della yakuza morti avrebbero persino un mercato nero: merce da esposizione di alcune gallerie d’arte.

4. Che fa esattamente la Yakuza? Estorsione, riciclaggio di denaro, prostituzione, gioco d'azzardo, traffico di droga e armi, e reati finanziari: il campionario dei crimini è quello di tutte le mafie. Poi ci sono le cosiddette attività legali: agenzie di spettacolo, cambi valori, finanziarie.

La Yakuza, secondo alcuni osservatori, fornirebbe anche la manovalanza all’industria del nucleare giapponese e si impegnerebbe anche in attività di soccorso per aiutare le persone colpite da calamità naturali, come terremoti e tsunami. Le attività illegali però sono preponderanti: tra esse c’è una singolare forma di estorsione, conosciuta come sokaiya, che prevede l’intervento dei membri della yakuza ai meeting delle grandi società, per umiliare il management. La Yakuza è anche ben introdotta in politica: in Giappone, un certo numero di politici di alto profilo tra cui ministri sono sospettati di aver avuto legami con l'organizzazione.

Un membro della Yakuza giapponese, con i tipici tatuaggi su tutto il corpo, in una foto dipinta del 1890.

5. Famiglie. La Yamaguchi-gumi è la più grande famiglia yakuza del Giappone, ed è stato fondata a Kobe nel 1915 come associazione di lavoratori portuali. Nel 1943 contava solo 25 membri, oggi diventati circa 30mila in tutto il mondo. Due anni fa ha occupato le cronache per una scissione: alcune gang sono entrate in contrasto con i capi della Yamaguchi e hanno deciso di mettersi in proprio. La famiglia Yamaguchi opera a livello internazionale ed è incappata anche in sanzioni da parte del governo degli Stati Uniti, in un giro di vite sulla criminalità organizzata. Secondo la rivista economica Fortune, varrebbe la bellezza di 80 miliardi di dollari, il che la rende una delle organizzazioni criminali più ricche del mondo. Nel 2014 la Yamaguchi ha anche prodotto un videoclip musicale, con un messaggio contro la droga (che invece è apprezzata da altri gruppi della Yakuza).

6. La struttura di potere della Yakuza è una tipica struttura piramidale, con i capi in alto e potere diffuso tra gli scagnozzi della base, vincolati da fedeltà e obbedienza.

7. Sessismo. La Yakuza è popolata quasi esclusivamente da uomini, e ci sono pochissime donne coinvolte nel gruppo. Le donne Yakuza sono chiamate ane-san, che significa "sorelle maggiori". Si dice che in totale la Yakuza impieghi 100 mila affiliati.

8. Lettori fedeli. Nel 2013, la Yakuza ha pubblicato persino una rivista: Yamaguchi-gumi Shinpo. Tra le pagine, la poesia haiku, articoli per la pesca e inviti ai lettori a compiere buone opere. La rivista è stata distribuita tra i membri nel tentativo di controbattere alla cattiva pubblicità che circondava l’organizzazione, dopo alcuni arresti.

9. La Katana, la spada tradizionale giapponese originariamente usata dai samurai, gioca ancora un ruolo importante nella Yakuza. Un certo numero di persone, tra cui alcuni politici e uomini d'affari di primo piano sono stati uccisi dagli yakuza con la spada. Nel 1994, per esempio, Juntaro Suzuki, vice presidente della Fuji, è stato assassinato con la katana dopo essersi rifiutato di pagare tangenti. Non che gli yakuza non abbiano armi da fuoco, ma amano i paragoni con i samurai.

10. La nuova frontiera della Yakuza è l’America. Negli ultimi anni, sono aumentate le attività della Yakuza negli Stati Uniti. La maggior parte sono alle Hawaii, terra di confine tra Usa e Giappone. Ma sono state segnalate attività sospette anche in California, Nevada e New York, dove quest'anno la Yakuza si è già guadagnata il ruolo di “cattivo” della serie tv Daredevil.

16 maggio 2016 Eugenio Spagnuolo
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