Cambiare la religione che si professa è difficile tanto quanto cambiare la squadra di calcio per cui si fa il tifo, almeno così è stando ai risultati di una ricerca dell'Università del Kentucky (Usa). Secondo gli studiosi, infatti, il tifo soddisfa nell'uomo bisogni simili a quelli che spingono verso le religioni.
Per esempio, il desiderio di sentirsi parte di una comunità e di identificarsi in essa, la voglia di fuga dalle difficoltà di ogni giorno, il bisogno di sperare in un domani migliore. Cambiare fede (o squadra di calcio) equivale quindi a rinnegare convinzioni che ci aiutano a vivere.
linguaggio. Non a caso, i tifosi di calcio spesso usano un vocabolario ispirato alla religione, per esempio con termini come "fede", "spirito", "idolo". E il momento più importante della settimana si svolge in una "cattedrale" (lo stadio) dove ci si ritrova e si "prega" tutti insieme per la vittoria. Come se si partecipasse a una messa, allo stadio si mettono in atto rituali codificati dalla tifoseria, che afferma la propria "fede" in antitesi con altre, ritenendola migliore o più giusta.