Natura

WPY, le migliori foto di natura

15 tra le più belle fotografie di natura selezionate tra le migliaia che sono arrivate alla 57ma edizione del WPY, il Wildlife Photographer of the Year 2021.

Ogni anno da quasi sessant'anni l'Inghilterra diventa per qualche giorno la capitale mondiale della fotografia naturalistica: decine di migliaia di fotografi professionisti e amatoriali da tutto il mondo propongono le loro opere migliori e competono per accaparrarsi il premio più prestigioso del loro settore - e contribuiscono in questo modo a raccontare per immagini lo stato di salute del nostro pianeta e degli esseri viventi che ci abitano. La gara in questione è il Wildlife Photographer of the Year (WPY), una competizione fotografica organizzata dal Natural History Museum di Londra che giunge quest'anno alla 57ma edizione, e che è, per numeri e importanza, la principale gara di fotografia naturalistica del mondo.
 
Come sempre, a trionfare saranno solo una manciata tra le circa 50.000 foto che arrivano ogni anno (una media sempre in crescita: appena dieci anni fa ci si attestava intorno alle 30.000). Le vincitrici saranno annunciata il prossimo 12 ottobre, in una cerimonia online che farà da antipasto al vero piatto forte del Wildlife Photographer of the Year: la mostra al Natural History Museum, che aprirà il prossimo 15 ottobre (se vi interessa qui potete prenotare il biglietto) e nella quale verranno esposte non solo le foto prime classificate nelle rispettive categorie (16 in totale) e quella vincitrice del concorso generale, ma anche una selezione di quelle che secondo la giuria meritano visibilità anche se non hanno vinto nulla. In attesa di sapere chi ha vinto, ecco una selezione di alcune delle foto che più sono piaciute ai giurati: la vincitrice sarà una di queste?

Lockdown chicks, di Gagana Mendis Wickramasinghe (Sri Lanka)  - Categoria: fino ai 10 anni.
Lockdown chicks, di Gagana Mendis Wickramasinghe (Sri Lanka) - Categoria: fino ai 10 anni. Da anni il Wildlife Photographer of the Year dedica un premio ai fotografi più giovani. Questa foto di una famiglia di parrocchetti dal collare (Psittacula krameri), con una femmina che nutre i suoi pulcini, ne è un esempio: l'autore ha dieci anni e ha fotografato gli uccelli dal balcone di casa sua durante il lockdown del 2020. Il parrocchetto dal collare è nativo di Sri Lanka, India e Pakistan, ma si è ormai diffuso in tutto il mondo. © Gagana Mendis Wickramasinghe, Wildlife Photographer of the Year
Apollo landing, di Emelin Dupieux (Francia) - Categoria: 11-14 anni.
Apollo landing, di Emelin Dupieux (Francia) - Categoria: 11-14 anni. Parnassius apollo, o più semplicemente apollo, è una delle farfalle più spettacolari presenti in Europa, e anche una delle più minacciate: l'aumento delle temperature e l'intensificarsi di eventi climatici estremi ne mettono a rischio la sopravvivenza anche sulle nostre montagne. Oltretutto, la apollo è già per sua natura particolarmente fragile: passa ben due anni della sua vita sotto forma di bruco, e dunque in uno stato di estrema vulnerabilità. © Emelin Dupieux, Wildlife Photographer of the Year
Raw moment, di Lara Jackson (UK) - Categoria: ritratti.
Raw moment, di Lara Jackson (UK) - Categoria: ritratti. La foto di una leonessa con il muso sporco di sangue potrebbe non sembrare particolarmente originale, ma per chi sa guardare è ricca di dettagli che dicono molto sull'animale. Il più importante è che il sangue che le macchia le fauci è rosso brillante, ricco di ossigeno: significa che la sua preda, uno gnu, era ancora viva quando è arrivato il morso, a dimostrazione che la leonessa è ancora giovane e priva di esperienza, e non è ancora capace di uccidere. © Lara Jackson, Wildlife Photographer of the Year
Storm fox, di Jonny Armstrong (USA) - Categoria: ritratti.
Storm fox, di Jonny Armstrong (USA) - Categoria: ritratti. La volpe della foto vive sull'isola di Kodiak, al centro del lago Karluk, in Alaska. Vive (quasi) da sola: ci sono solo due volpi nell'intera regione. Questa foto, talmente perfetta da sembrare finta, è stata scattata qualche attimo prima dello scoppio di un temporale. © Jonny Armstrong, Wildlife Photographer of the Year
Up for grabs, di Jack Zhi (USA) - Categoria: comportamento (uccelli).
Up for grabs, di Jack Zhi (USA) - Categoria: comportamento (uccelli). Un giovane di nibbio codabianca (Elanus leucurus), un rapace diffuso negli Stati Uniti e in Sudamerica, strappa la preda (un topo) dagli artigli del padre. Non è un furto: l'adulto sta volontariamente cedendo il cibo al suo piccolo. Che però deve ancora padroneggiare l'arte del volo: se avesse avuto più esperienza avrebbe approcciato il padre da dietro, perché è più facile passarsi una preda in volo se si sta volando nella stessa direzione. © Jack Zhi, Wildlife Photographer of the Year
The great swim, di Buddhilini de Soyza (Sri Lanka/Australia) - Categoria: comportamento (mammiferi).
The great swim, di Buddhilini de Soyza (Sri Lanka/Australia) - Categoria: comportamento (mammiferi). Un gruppo di ghepardi del Maasai Mara, in Kenya, si tuffa nel fiume Talek: il loro scopo è arrivare sull'altra sponda in cerca di nuove prede, ma le piogge particolarmente intense (e inusuali per il periodo: la foto è stata scattata a gennaio 2020) hanno gonfiato il fiume, rendendo l'attraversamento particolarmente pericoloso - come confermano le espressioni dei ghepardi. Com'è andata a finire? Bene, per loro: sono tutti riusciti ad attraversare il fiume. © Buddhilini de Soyza, Wildlife Photographer of the Year
The gripping end, di Wei Fu (Thailandia) - Categoria: comportamento (anfibi e rettili).
The gripping end, di Wei Fu (Thailandia) - Categoria: comportamento (anfibi e rettili). Un geco Tokay (Gekko gecko) lotta con tutte le sue forze per sfuggire alle fauci di un serpente volante dorato (Chrysopelea ornata), mordendogli la testa nella speranza che il rettile allenti le fauci. Il tentativo è coraggioso ma destinato al fallimento: il morso del serpente dorato è velenoso, e le sue spire, stringendosi, riescono a soffocare la preda in pochi minuti. © Wei Fu, Wildlife Photographer of the Year
Toxic design, di Gheorghe Popa (Romania) - Categoria: natura e arte.
Toxic design, di Gheorghe Popa (Romania) - Categoria: natura e arte. Questa foto dell'ansa di un fiume in Romania, nei Monti Apuseni, è indubbiamente spettacolare, ma è anche la spia di qualcosa che non va nell'ambiente circostante: i pattern con i colori dell'arcobaleno sono infatti il risultato dell'inquinamento del fiume, causato dai rifiuti che arrivano da una miniera di oro e rame che si trova più a monte. Le acque colorate sono quindi ricche, tra le altre cose, di metalli pesanti e tossici, e persino di cianuro. © Gheorghe Popa, Wildlife Photographer of the Year
Mushroom magic, di Juergen Freund (Germania/Australia) - Categoria: piante e funghi.
Mushroom magic, di Juergen Freund (Germania/Australia) - Categoria: piante e funghi. Il fungo fantasma Omphalotus nidiformis è uno dei pochi funghi bioluminescenti che ci sono al mondo: per illuminarsi usa un composto chiamato luciferina, e una reazione chimica che lo fa accendere. Perché lo fa? Questo è, per ora, ancora un mistero. © Juergen Freund, Wildlife Photographer of the Year
Net loss, di Audun Rikardsen (Norvegia) - Categoria: oceani (grandi formati).
Net loss, di Audun Rikardsen (Norvegia) - Categoria: oceani (grandi formati). Questa foto non ha solo valore di denuncia, ma anche legale. Si tratta infatti della conseguenza di un incidente: una barca da pesca in Norvegia che aveva pescato troppe aringhe, il cui peso ha sfondato le reti causando la strage che si vede nell'immagine. La foto è stata usata in tribunale per dimostrare la colpevolezza del proprietario della barca, che ha commesso reato di overfishing: la pesca eccessiva è una delle maggiori minacce alla biodiversità marina. © Audun Rikardsen, Wildlife Photographer of the Year
Deep feelers, di Laurent Ballesta (Francia) - Categoria: sott'acqua.
Deep feelers, di Laurent Ballesta (Francia) - Categoria: sott'acqua. I gamberetti della specie Plesionika narval hanno un comportamento sociale complesso: per comunicare tra loro utilizzano anche le antenne, che (come si vede in questa foto) vanno costituire una vera e propria rete che connette migliaia di esemplari e consente loro di "conversare", cercare un partner o sfidare un rivale. © Laurent Ballesta, Wildlife Photographer of the Year
Natural magnetism, Jaime Culebras (Spagna) - Categoria: fauna urbana.
Natural magnetism, Jaime Culebras (Spagna) - Categoria: fauna urbana. La vespa Pepsis grossa è una delle più, appunto, grosse del pianeta (le femmine possono raggiungere i 5 cm di lunghezza, e ha anche una delle punture più dolorose che un essere umano possa sperimentare - abbastanza potente da uccidere una tarantola. Immaginate come dev'essere trovarsene una sul frigorifero di casa, pronta a banchettare con la sua nuova preda (una tarantola, appunto). © Jaime Culebras, Wildlife Photographer of the Year
Lynx on the threshold, di Sergio Marijuán (Spagna) - Categoria: fauna urbana.
Lynx on the threshold, di Sergio Marijuán (Spagna) - Categoria: fauna urbana. La lince pardina (Lynx pardinus) è una delle - purtroppo ancora rare - storie di successo in termini di conservazione di una specie in via di estinzione. Nativo di Spagna e Portogallo, un tempo questo felino era diffuso ovunque nella penisola iberica, ma i "soliti motivi" (caccia, distruzione dell'habitat...) ne hanno ridotto i numeri: nel 2002 ce n'erano meno di 100. Oggi, grazie a vent'anni di conservazione e ripopolazione, ce ne sono 1.111. © Sergio Marijuán, Wildlife Photographer of the Year
The nurturing wetland, di Rakesh Pulapa (India) - Categoria: zone umide (grandi formati).
The nurturing wetland, di Rakesh Pulapa (India) - Categoria: zone umide (grandi formati). Le case di Kakinada, nello stato indiano dell'Andhra Pradesh, sono state costruite sull'estuario del fiume, e hanno rapidamente preso il posto di quello che c'era prima: una foresta di mangrovie, il 90% della quale è stata distrutta per far spazio allo sviluppo urbano. Quelle che rimangono fungono ancora da cuscinetto protettivo tra la città e il mare, ma rischiano anch'esse di sparire entro pochi anni, inghiottite dalla metropoli. © Rakesh Pulapa, Wildlife Photographer of the Year
A caring hand, di Douglas Gimesy (Australia) - Categoria: fotogiornalismo.
A caring hand, di Douglas Gimesy (Australia) - Categoria: fotogiornalismo. Una piccola volpe volante dalla testa grigia (Pteropus poliocephalus) viene accudita in un rifugio per fauna selvatica: è rimasta orfana quando aveva tre settimane, probabilmente a causa di uno dei tanti incendi che stanno devastando l'Australia in questi anni. Il percorso di recupero prevede di nutrirla con latte speciale fino a che non compie due mesi, dopodiché si passa alla frutta e ai fiori di eucalipto; nel giro di qualche mese potrà essere liberata, e andare a unirsi a una colonia selvatica. © Douglas Gimesy, Wildlife Photographer of the Year
7 settembre 2021 Gabriele Ferrari
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