Più di 400 iceberg sono alla deriva lungo le rotte di navigazione del Nord Atlantico. È quel che risulta dal costante rilevamento della Guardia Costale degli Stati Uniti che ha allertato tutte le compagnie di navigazione del mondo per la situazione realmente inconsueta per questo inizio di stagione per formazione dei iceberg.
Al momento gli esperti attribuiscono questa condizione all'insolita direzione dei venti che spirano nelle aree nord del pianeta, venti che si muovono in senso antiorario e che spingono verso sud gli iceberg.
Al momento è difficile sostenere che la situazione che si è venuta a creare sia legata anche alla riscaldamento globale. La connessione con questo fenomeno sarebbe il maggior numero di iceberg che negli ultimi anni si formano in prossimità della Groenlandia e non alla loro discesa verso sud.
Anche scontri. Negli ultimi giorni vicino al Grand Banks di Terranova sono stati contati 450 iceberg, con ben 37 giunti nell'ultima settimana. La media per questo periodo è di circa 80 iceberg, mentre il numero attuale lo si raggiunge soltanto tra fine maggio e giugno.
Questo obbliga le navi che compiono i viaggi transatlantici a spostare le rotte più a sud, con deviazioni che possono aggiungere oltre 600 km ad ogni viaggio.
Tutto ciò significa perdita di tempo e costi aggiuntivi per il carburante da utilizzare. Nonostante tutte le precauzioni una nave è stata colpita da un iceberg e ha dovuto raggiungere il porto più vicino per una serie di riparazioni.
Gabrielle McGrath, responsabile della pattuglia che controlla gli iceberg della Guardia Costiera prevede che quest'anno potrebbe essere il quarto anno consecutivo che vedrà un enorme numero di iceberg in circolazione, con più di 600 isole di ghiaccio lungo le rotte di navigazione.
McGrath ha ricordato che l'anno peggiore in assoluto è stato il 2014, quando in circolazione c'erano 1.546 iceberg attraverso i quali si dovevano destreggiarsi le navi da crociera e da trasporto che collegavano l'Europa con le Americhe.