In linea di principio sì. Praticamente è molto complicato e difficile. La bomba, infatti, dovrebbe esplodere alla profondità giusta, cioè dove di trova il “tappo” che separa il magma dalla superficie. Per un vulcano quiescente, l’esplosione dovrebbe dunque avvenire ad alcuni chilometri di profondità. Comunque a una profondità difficile da stimare. A meno che ci sia già un’eruzione in fase di sviluppo e il magma si trovi a poche decine di metri sottoterra.
Non svegliar il vulcan che dorme
Nessuno, tuttavia, prevede di usare questa tecnica per stimolare le eruzioni di vulcani in futuro. Spesso, comunque, a stimolare un’eruzione sono fenomeni naturali di tipo esplosivo. Come un terremoto, che può comprimere i gas nella parte sommitale di un condotto vulcanico, facendo saltare il tappo di roccia sopra di loro. O come l’intrusione di acqua (che si vaporizza all’istante in modo esplosivo) nella camera magmatica: pare che l’eruzione del Pinatubo (Filippine) del 1991 sia stata causata da un evento di questo tipo.