No, perché la forza di Coriolis, dovuta alla rotazione della Terra attorno al proprio asse, all’equatore si annulla.
È proprio l’equilibrio tra questa forza, l’attrito dell’aria e le diverse pressioni da una zona all’altra dell’atmosfera che provoca il rapido “turbinare” delle grandi masse d’aria che costituiscono gli uragani.
A mano a mano che uno di questi si avvicina all’equatore, la scomparsa della forza di Coriolis rende sempre più difficile l’instaurarsi di questo equilibrio, e l’uragano si estingue senza poterlo attraversare.
Calma quasi piatta. La zona compresa tra le latitudini di 5º N e 5º S, infatti, è detta “zona delle calme equatoriali”, o “zona di convergenza intertropicale”: qui convergono i venti alisei provenienti dai due emisferi. In questa zona, i forti riscaldamenti della superficie degli oceani provocano per evaporazione una grande quantità di temporali, soprattutto nelle ore più calde della giornata. Ma non si verificano fenomeni violenti, come gli uragani.
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