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The North Face Ultra Trail: ottantasei chilometri di corsa

La "The North Face Ultra Trail" è la spettacolare e durissima corsa attorno alla parete nord del Monte Bianco. Ve la facciamo vivere in diretta: dal 20 al 23 agosto con i servizi, e dal 24 al 25...

The North Face Ultra Trail: ottantasei chilometri di corsa
La "The North Face Ultra Trail" è la spettacolare e durissima corsa su per la parete nord del Monte Bianco. Ve la facciamo vivere in diretta: dal 20 al 23 agosto 2007 con i servizi, e dal 24 al 25 agosto tutta la corsa, minuto per minuto, in diretta su Focus.it.

di Carlo Dagradi
(giornalista di Focus, su Focus.it cura il blog Il maratoneta)

Abbiamo realizzato la mappa dettagliata del percorso, e qui finiranno le indicazioni e i suggerimenti di Carlo: clicca sull'immagine per aprire la mappa (devi prima abilitare i "popup").


Quattromilacinquecento metri di dislivello, sentieri che salgono fino a tremila metri di quota e 24 ore di tempo al massimo, dall'arrivo alla partenza. Leggo quello che ho appena scritto e faccio quasi fatica a crederci. A credere che di qui a pochi giorni sarò sul Monte Bianco, ad affrontare la North Face Ultra Trail. Anzi, ad affrontarne... mezza! Già, perché i numeri di prima si riferiscono alla gara che farò io, da Courmayeur a Chamonix. La "mezza" trail, appunto: altre 2.000 persone da ogni parte del mondo, invece, correranno tutto intorno al Monte Bianco, con partenza e arrivo a Chamonix. Centosessanta chilometri e novemila metri di dislivello positivo: peggio che scalare l'Everest. E con 36 ore di tempo soltanto.

Nei prossimi giorni troverete, in queste pagine, notizie e approfondimenti sulla Ultra Trail e su che cosa vuol dire prepararsi ad affrontare una impresa di questo genere:

:: pagina 2 :: Oltre la Maratona
:: pagina 3 :: Il problema non è correre
:: pagina 4 :: Andare oltre la fatica
:: pagina 5 :: «Non hai paura?»

Da oggi (23 agosto) proseguiamo quasi in diretta: le ultime novità sono sempre nel FORUM e nella FOTOGALLERY.

LA CORSA IN DIRETTA
:: giovedì 23 agosto, ore 16:30 :: lo "skypecast" (vedi);
:: venerdì 24 agosto, dalle ore 12 :: dalla partenza (Courmayeur) e durante l'intera corsa Carlo è raggiungibile via e-mail all'indirizzo ULTRA TRAIL 2007; risponderà ai vostri messaggi e invierà foto e cronache dal Monte Bianco su Focus.it.
:: il forum :: dal 22 agosto è attivo il forum ULTRA MARATONA, per raccogliere i vostri interventi e, a partire da venerdi' a mezzogiorno, i messaggi e le foto che ci manderà Carlo dalla sua Ultra Trail.

LE MAPPE
:: in questa pagina :: abbiamo realizzato la mappa dettagliata del percorso, e la completeremo dopo la gara con i commenti di Carlo e le sue impressioni nei punti più interessanti, faticosi, difficili, spettacolari... (vedi)
:: in ogni istante :: dal sito dell'Ultra Trail potete vedere la posizione di Carlo in diretta, durante la gara (vedi)

attenzione: per aprire le mappe devi abilitare i "popup"

SPECIALE The North Face Ultra Trail: oltre la Maratona
L'anno scorso mi sono preparato per la Maratona di New York. E ho cercato di raccontare le emozioni, i cambiamenti, il dolore e la gioia di vedere avvicinarsi il traguardo di Central Park, dopo un percorso ben più lungo dei suoi 42 km e 195 metri nominali.

La Maratona di New York.


Milano, 20 agosto 2007 - Il mio personale percorso fino al traguardo della Maratona di New York è iniziato sei mesi prima della gara, quando Sandro Boeri, il direttore di Focus, mi ha chiesto: «Ma è vero che chiunque si alleni per sei mesi può correre una maratona?» Gli ho detto che non ne ero sicuro, ma che avrei chiesto direttamente a Enrico Arcelli, uno massimi esperti medici al mondo sulle lunghe corse. E che era davvero possibile lo ha dimostrato quel 4 ore e 6 minuti scritti sopra al traguardo, tagliato insieme ai lettori di Focus che hanno partecipato a questa iniziativa.

Una maratona al giorno
Questa volta, però, sperimento qualcosa di diverso. Pochi mesi fa ho conosciuto una persona, Dean Karnazes. Americano di San Francisco, un uomo normale. Uno che il giorno del suo trentesimo compleanno ha iniziato a correre e, quella notte, ha fatto 50 km. Poi è andato avanti. Ed è arrivato a correrne più di 500, senza fermarsi. Ha fatto una maratona al Polo Sud, una nella valle della morte in Usa (a oltre 50 gradi di temperatura), per arrivare a correre (anche lui, come me!) la Maratona di New York. Solo che l'anno scorso, per lui, era la cinquantesima in cinquanta giorni. E l'ha finita in tre ore.

Corpo e mente
Questo è il mondo delle ultramaratone e degli ultramaratoneti. Un mondo fatto di persone normali. Come Marco Olmo, che l'anno scorso ha tagliato per primo il traguardo della North Face Ultra Trail dopo 160 km macinati sui monti, sotto la pioggia. Marco ha 58 anni, è vegetariano e la notte prima della gara ha dormito nella sua macchina perché, dice, «Le camere d'albergo sono un po' scomode». Marco e Dean ci saranno anche quest'anno, il 24 agosto, a Chamonix. Insieme agli altri 2.000 ultramaratoneti sulla linea di partenza dei 160 km e ai 1.500 "un po' meno pazzi" di Courmayeur, che ne faranno solo 86. Tra questi, ci sarà anche Focus. O meglio, ci sarà quel giornalista che, fatta la Maratona, non ha più smesso di correre. Anche se ha smesso, per un po', di tenere aggiornato il blog. Se ne scusa, cioè, me ne scuso, prima di tutto con quei lettori che mi hanno letteralmente spinto nei momenti difficili in allenamento e durante la gara. Il mitico Branca, prima di tutti, ma anche Cesfi, Lara, il grandissimo maratoneta Soldato Jocker e tutti quelli che mi sono scordato di nominare. Ragazzi, ci sono momenti nei quali le parole da dire non sarebbero quelle giuste. E allora è meglio non dirle.

SPECIALE The North Face Ultra Trail: il problema non è correre
Mancano quattro giorni alla mia partenza dalla piazza di Courmayeur. Quella partenza che condividerò con altre 1.499 persone, pronte (o almeno intenzionate) a fare ottantasei chilometri di corsa.

Carlo Dagradi dopo aver salito di corsa la vetta del Monte Antola, in Liguria, a 1.597 metri (sabato 18 agosto 2007).

Milano, 21 agosto - Questo weekend ho cercato di testare un po' la mia preparazione. Già, perché anche se sembra strano, una delle cose più difficili quando si deve affrontare per la prima volta un'ultramaratona non è tanto correre, quanto... sopportare un numero impressionante di ore in piedi. Provate a pensarci: in una giornata normale, diciamo in ufficio, difficilmente si sta in piedi per più di qualche minuto, seguito da lunghe ore seduti.
Chamonix, 25 agosto 2006: partenza della "gara lunga" (158 km). Foto: © Les Trailers du Mont-Blanc.
Venerdì, invece, ho calcolato che non mi siederò (se non per il tempo necessario a mandar giù una zuppa) per una ventina di ore.

Sudore e sale
Così ho cercato di simulare un po' questa esperienza, ma senza affaticare troppo il fisico. Venerdì scorso sono partito per un trekking che mi ha portato in tre giorni da Varzi (Pv) a Sori (Ge), lungo un sentiero sui monti liguri chiamato La Via del Sale. Zaino di una decina di chili, per fortuna molto più pesante di quello da portare sul Monte Bianco, scarponi al posto delle scarpette da sky running (la corsa nel cielo, si chiamano anche così le ultramaratone in montagna) e il tentativo di sedermi il meno possibile durante le giornate di cammino. Devo dire che è andata abbastanza bene. Ieri, lunedì, non ho avuto nessun dolore ai muscoli delle gambe, solo qualche fastidio alle spalle, causa zaino. Ho marciato e fatto qualche tratto di corsa per una decina di ore al giorno senza troppi problemi. E sono davvero arrivato a mettere i piedi in acqua, dopo una "spiaggia" di cento e passa chilometri sui monti. Fatti due conti, orologio alla mano, la mia ultramaratona si può svolgere in 24 ore al massimo: 86 (i chilometri) diviso 24 (le ore) fa 3,6 circa. Significa che, in teoria, camminando lentamente tutto il percorso si può anche farcela. Per ora, quindi, la mia "strategia di gara" è quella di camminare in salita e correre piuttosto sciolto nei tratti piani e in discesa.

Assistenza
Per fortuna, nel tratto da Courmayeur a Chamonix ci saranno rifornimenti, assistenza medica e sanitaria ogni sei chilometri circa. Quindi, a parte la dotazione di sicurezza essenziale e due litri e mezzo di acqua (obbligatori da regolamento), penso di viaggiare con un massimo di 4,5 chili sulle spalle.
Marco Olmo (Italia) vince la 4a edizione (2006) della North Face Ultra Trail. Foto: © Les Trailers du Mont-Blanc.
Se il cibo, il "carburante" non sarà quindi un problema, il freddo invece potrebbe anche esserlo. Nella scorsa edizione dell'Ultra Trail, sul Gran Col Ferret, il punto più alto è a circa 3.000 metri e la sera si scende tranquillamente sotto lo zero. E nella vallata successiva, che dovrei in teoria raggiungere poco prima del calare del sole, non si sta sopra poi di molto durante la notte.

Il dilemma della racchetta
I problemi ai quali sto pensando adesso sono più che altro di ordine pratico. Per esempio, usare o no le racchette da camminata? Quei bastoncini estensibili simili a quelli usati nello sci, che dovrebbero permettere alle braccia di aiutare un po' la spinta delle gambe in salita e fornire due punti di appoggio supplementari in discesa. Ho cercato di documentarmi un po' sul loro utilizzo, pensando però che Marco Olmo, il trionfatore dell'ultra Trail lo scorso anno, non le ha mai usate. Quando gli ho chiesto perché, mi ha risposto più o meno "se ho due gambe e non quattro un motivo ci sarà, no?"... Vedremo. Intanto ho presente le foto dello scorso anno: una selva di racchette alzate verso il cielo alla partenza. Allora, chi ha ragione? Io non lo so. Anzi, se qualcuno ha esperienza e vuol darmi una mano a decidere...
Ciao e a presto!

SPECIALE The North Face Ultra Trail: andare oltre la fatica
Che cosa succede al corpo quando è impegnato in uno sforzo fisico? Il cuore aumenta i battiti, il consumo di energia sale, il respiro si fa affannoso. Poi cominciano i dolori, quando l'acido lattico inizia ad accumularsi nei muscoli. Di solito, a questo punto ci si ferma.

Dean Karnazes, ultramaratoneta, tenterà di percorrere i 160 km dell'intera Ultra Trail in 36 ore.

Milano, 22 agosto - A me è successo negli ultimi chilometri della Maratona di New York, lo scorso novembre, di essere vicino al mio limite, o quasi. Non mi sono fermato e ho tagliato il traguardo sopportando un po' di dolore. Certo, ci sono le endorfine, sostanze rilasciate dal cervello responsabili delle nostre sensazioni di piacere: una sorta di "droga naturale" che ci viene in aiuto per sopportare le situazioni più dure, come una prestazione fisica molto intensa.

La fotogallery ULTRA MARATONA! In diretta dal Monte Bianco gli scatti di Carlo Dagradi.

Il forum ULTRA MARATONA! In diretta dal Monte Bianco i messaggi di Carlo, i commenti, le interviste e i vostri interventi.

La mappa interattiva si arricchirà di nuovi commenti a mano a mano che arriveranno dal Monte Bianco.

Giovedì 23 agosto, ore 16:30: appuntamento in diretta con Carlo Dagradi su Skype.

Venerdì 24 agosto, dalle ore 12: PARTENZA! Già adesso, e durante l'intera maratona, Carlo può ricevere messaggi via mail. Compatibilmente col (suo) "fiato disponibile", risponderà ai messaggi e invierà foto e cronache dal Monte Bianco.

The North Face Ultra Trail di Focus.it e Carlo Dagradi
Spero che l'allenamento di questi mesi abbia preparato il mio cervello a rilasciarne un bel po'.

Il segreto è nella testa
Già, visto che venerdì, dopo i 42 chilometri di una maratona dovrò... farne un'altra. Perché sarò circa a metà strada. Insomma, come si fa ad "andare oltre", a sopportare il dolore e la fatica così a lungo? Provo a chiederlo a Dean Karnazes, l'ultramaratoneta che parteciperà alla corsa del Monte Bianco, correndo il doppio di me (160 km)! Secondo lui il segreto non è nei muscoli, è nella testa. Già, perché chiunque pensasse che dopo la partenza lo aspettano 86 km di corsa sarebbe preso da una morsa allo stomaco. Una morsa di paura, di angoscia, di mille pensieri e mille motivi per rinunciare. Ecco, ho già un dolorino qui. Ecco, ho sete. Ecco, sento che la maglietta mi sfrega la pelle. Ecco, fa anche un po' freddo. O caldo. E poi, potrebbe piovere. O piovere di più di quanto stia piovendo ora. Dico a Dean queste cose e mi guarda sorridendo. Poi mi blocca e mi dice: «Hey! Non hai proprio capito. Fermati un attimo. Il solo modo per affrontare un'ultramaratona è quello di essere come un bambino. Di non pensare al futuro: concentrati soltanto sul tuo passo. Intendo il singolo passo. E fai che sia piccolo, appunto come quello di un bambino. Quando ne hai fatto uno, pensa a quello successivo. E poi a quello dopo ancora e così via. Non pensare mai a due passi più in là, sarebbe già troppo.»

Tempo al tempo
Forse è solo questione di tempo. Già, perché è il tempo di un'ultramaratona è davvero strano. È come un'attesa: quella di qualcosa che si desidera così tanto, come un traguardo. E quando la si desidera vuol dire... be', che non la si ha. È sostituita da un po' di dolore (spero il meno possibile), un po' di desiderio e un po' di freddo, fuori e dentro. Cose che succedono, in effetti, nella vita di tutti i giorni. Quando aspettare è difficile, lo è anche di più se fa un po' male. Tutti questi pensieri, però, quando si affronta il Monte Bianco dovranno stare in uno zaino. Uno zaino leggero, essenziale: con dentro, come da regolamento, due litri e mezzo d'acqua, un telo termico, una fascia elastica, qualche barretta energetica e due lampade da mettere sulla testa. Pensare all'organizzazione, pianificare quei momenti adesso è fondamentale, mi tranquillizza: perché alle 12 di venerdì, quando ci sarà la partenza, mancherà il tempo di organizzarsi. Inizierà il tempo dell'attesa, in movimento. Ci sarà la musica sulla linea di partenza per dare la carica (roba forte, tipo rock). Perché, dico a Dean, bisogna anche essere un po' "gasati" per fare una pazzia del genere, no? «Sì certo», mi risponde, «ma non dimenticare una cosa: l'ultramaratona è un pizzico di fierezza in un mare di umiltà.»

SPECIALE The North Face Ultra Trail: «Non hai... paura?»
The North Face Ultra-Trail du Mont-Blanc - 5a edizione, 24 - 26 agosto 2007


La fotogallery ULTRA MARATONA! In diretta dal Monte Bianco gli scatti di Carlo Dagradi.

Il forum ULTRA MARATONA! In diretta dal Monte Bianco i messaggi di Carlo, i commenti, le interviste e i vostri interventi.

La mappa interattiva si arricchirà di nuovi commenti a mano a mano che arriveranno dal Monte Bianco.

Giovedì 23 agosto, ore 16:30: appuntamento in diretta con Carlo Dagradi su Skype.

Venerdì 24 agosto, dalle ore 12: PARTENZA! Già adesso, e durante l'intera maratona, Carlo può ricevere messaggi via mail. Compatibilmente col (suo) "fiato disponibile", risponderà ai messaggi e invierà foto e cronache dal Monte Bianco.

The North Face Ultra Trail di Focus.it e Carlo Dagradi
Milano, 23 agosto
- Oggi inizia la nuova impresa del nostro Carlo Dagradi. Ci siamo "frequentati" più del solito, questi giorni in redazione, per preparare insieme questa specie di "diretta-quando-e-come-si-può". Perché lo fai (avrei voluto chiedergli), che cosa ti passa per la testa per metterti in marcia un mezzogiorno per fare 86 km sapendo che hai davanti freddo, buio, fatica, sete, dolore... Non hai... paura? Eccola. Era questa la domanda vera che non ho fatto: all'inizio perché non volevo una risposta banale, poi, quando ho "capito" un po' di più, perché non era necessario. Sono sicuro che mi avrebbe detto... sì, ho paura (per questo mi vedi così tranquillo, sicuro, un po' spaccone), ma è l'eccitazione che mi spinge, la voglia di capire che cosa succede quando sono al limite e quale forza riesco a tirare fuori in quel momento... Parole non dette, che gli metto in bocca adesso perché è il mio modo di partecipare, di incoraggiarlo: in culo alla balena Carlo (o in bocca al lupo, visto il contesto, anche se forse di lupi non ce ne sono più). [Raymond]

Il programma della manifestazione
Ecco in dettaglio il programma dei prossimi giorni, ripreso dai comunicati stampa della The North Face. Carlo Dagradi partecipa alla "Courmayeur-Champex-Chamonix". Qui a destra, invece, il nostro programma.

Giro del Monte Bianco
3 nazioni – 163 km – dislivello positivo di 8.900 m – 46 ore - 2.200 iscritti

Courmayeur-Champex-Chamonix
3 nazioni – 86 km – dislivello positivo di 4.500 m – 24 ore - 1.500 iscritti

La quinta edizione della The North Face Ultra Trail du Mont Blanc è caratterizzata dalla partecipazione di una schiera di atleti d'eccezione, ovvero quasi tutti i più grandi ultramaratoneti mondiali, e effre l'occasione per un confronto senza precedenti tra atleti europei e statunitensi.
I vincitori delle prime quattro edizioni - Dawa Sherpa (Nepal), Vincent Delebarre (Francia), Christophe Jaquerod (Svizzera) e Marco Olmo (Italia) - sono tutti insieme, per la prima volta, sulla linea di partenza. L'esperienza di gara e i prestigiosi record fanno di loro i grandi favoriti dell'evento.

Al loro fianco, in rappresentanza degli Usa, ci sono:
:: Dean Karnazes, l'ultramaratoneta del team di atleti The North Face che quest'anno si è appositamente allenato per il Giro del Monte Bianco;
:: Scott Jurek, 7 volte vincitore della Western States 100 miles, vincitore delle ultramaratone Badwater e Spartathlon;
:: Karl Metzer, vincitore di sei "100 miglia" nel 2006, eletto migliore "ultrarunner" 2006 negli Usa;
:: Hal Koerner, vincitore della Western States 100 miles di giugno 2007.

Sono presenti anche dei corridori provenienti dalla Réunion: Wilfrid Ouledi, Thierry Chambry, Nico Dijoux e Thierry Techer, rispettivamente 3°, 4°, 5° e 6° al Grand Raid de la Réunion 2006, dietro a Vincent Delebarre e Christophe Jaquerod.

Partecipano inoltre:
:: Jens Lukas (Germania), Campione d'Europa della 24 ore, due volte vincitore della Fortiche de Maurienne e 4° classificato all'Utmb 2006;
:: Gilles Diehl, vincitore del Grand Raid de la Réunion, 5 volte classificato alla Marathon des Sables;
:: Sébastien Chaigneau, recente vincitore del grande Raid du Mercantour;
:: Lhoucine Akhdar, 3° classificato alla Marathon des Sables.

Sono presenti anche i migliori atleti francesi di trail running: Serge Barthes, Samuel Bonaudo, Benoît Laval, Pascal Paracuellos, Guillaume Millet, Antoine Guillon, Stéphane Grivel, David Pasquio, Patrice Kervevan.

Ultra Trail al femminile
Tra le donne, sulla linea di partenza ci sono le vincitrici delle ultime due edizioni:
:: Karine Herry, tre volte vincitrice nel 2006 (The North Face Ultra-Trail du Mont-Blanc, Grand Raid de la Réunion e Course des Templiers;
:: Elisabeth Hawker, vincitrice dell'edizione 2005 e campionessa del mondo sui 100 km nel 2006.
Elisabeth guida il team femminile The North Face, composto da altre due atlete: Nikki Kimball, vincitrice dell'ultima edizione della Western State 100 miles, e Diane Van Deren, vincitrice di numerose "100 miglia" negli Usa.
Tra le altre donne figurano anche Alexandra Rousset (vincitrice femminile del Grand Raid de la Réunion 2004), Marguerite Hoarau (2a al Grand Raid de la Réunion 2006) e Ginette Moretto (1a alla Course des Templiers 2000).

Giorno per giorno
Il numero impressionante delle domande di iscrizione e l'elevato livello sportivo della gara fanno prevedere che l'edizione 2007 sarà senza precedenti. E se quest'anno i 163 km fossero percorsi in meno di 21 ore?

Giovedì 23 agosto 2007
10:00/19:00 Salone dell'Expo – Consegna dei pettorali e controllo dell'attrezzatura obbligatoria.

Venerdì 24 agosto 2007
12:00 Partenza della The North Face Ultra-Trail Courmayeur-Champex-Chamonix dal centro di Courmayeur.
18:30 Partenza della The North Face Ultra-Trail du Tour du Mont-Blanc dal centro di Chamonix.
21:00 1° arrivo della The North Face Ultra-Trail Courmayeur-Champex-Chamonix nel centro di Chamonix.

Sabato 25 agosto 2007
12:00 Ultimo arrivo della The North Face Ultra-Trail Courmayeur-Champex-Chamonix.
15:00 Premiazione della Courmayeur-Champex-Chamonix della The North Face Ultra-Trail du Mont-Blanc nel centro di Chamonix.
19:00 Conferenza stampa con i vincitori

Domenica 26 agosto 2007
14:00 Premiazione della The North Face Ultra-Trail du Mont-Blanc.
16:30 Ultimo arrivo della The North Face Ultra-Trail du Mont-Blanc.
19:30 Buffet di chiusura.


21 agosto 2007
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