Qual è il luogo più caldo della Terra? Se avete risposto la Death Valley, dovremo contraddirvi: la Valle della Morte statunitense detiene infatti il record di luogo più caldo al mondo con i suoi 56,7 °C, ma solo per quanto riguarda l'aria. Un nuovo studio ha rivelato che ad aggiudicarsi il primato (a pari merito) di luoghi con la temperatura più alta mai registrata al suolo sono due deserti: quello di Dasht-e Lut, in Iran, e quello di Sonora, al confine tra Stati Uniti e Messico, dove sono stati raggiunti gli 80,8 °C.
paesaggi infernali. In entrambi i casi, a rendere questi luoghi la dimora perfetta di Lucifero è la posizione. Il Dasht-e Lut giace tra due catene montuose, dove l'aria calda viene catturata e rimane sulle dune, scaldandosi in particolare in corrispondenza delle parti coperte di nera roccia vulcanica. Uno studio del 2011 aveva già individuato il Dasht-e Lut come luogo più caldo al mondo, ma i satelliti della NASA più moderni hanno rivisto le stime della temperatura al rialzo di ben 10 °C.
Anche il deserto di Sonora è il luogo ideale per un caldo record: situato in una sorta di conca tra le montagne, questo deserto si trova inoltre in una zona interessata dal fenomeno dell'ombra pluviometrica (nell'immagine qui sopra la spiegazione), che rende ancor più difficile il raffreddamento del suolo.
Oltre alle temperature più alte, i satelliti hanno individuato anche quelle più basse della Terra, registrate in Antartide. Se il luogo non stupisce, quel che sorprende è sapere che, anche in questo caso, le stime precedenti erano in difetto di ben 20 °C: il punto più freddo del Pianeta avrebbe infatti raggiunto i -110,9 °C.
Per colpa di chi? Non è ancora chiaro quanto i cambiamenti climatici contribuiscano a queste temperature estreme: certo è che i picchi di caldo e freddo sono stati registrati tutti negli ultimi anni, in particolare durante La Niña, fenomeno climatico che viene influenzato dal riscaldamento globale. «Non sappiamo ancora in che modo le emissioni inquinanti agiscano sulla temperatura del suolo», specificano gli autori, che auspicano che «ricerche future chiariscano non solo come queste temperature estreme sono cambiate nel passato, ma soprattutto come influenzeranno il nostro Pianeta nel futuro».