Anche nel regno vegetale il sesso può essere caldo e... maleodorante! L'evidenza arriva da una cicade australiana, pianta simile alla palma, di origine antichissima: si pensa sia comparsa sulla Terra 280 milioni di anni fa. Questa cicade utilizza un odore che a noi risulta molto sgradevole per allettare piccoli insetti a raccogliere il suo polline e per indurli a visitare poi potenziali compagne. La peculiarità di questo meccanismo, per ora unico tra le piante conosciute, è che l'odore è sempre lo stesso. Le cicadi, infatti, non hanno fiori, ma solo una corona di grandi foglie al centro della quale si trova l'apparato riproduttore: un grosso cono, femminile o maschile. In quest'ultimo albergano alcuni piccoli insetti che, attratti dalle esalazioni pungenti della pianta, si nutrono del suo polline. Durante il periodo dell'impollinazione, però, i coni maschili si "surriscaldano" e l'odore, già abbastanza sgradevole, si intensifica e diventa tanto cattivo da... togliere il fiato, allontanando gli insetti, che ritornano soltanto quando la tempesta di puzza è terminata. Nel frattempo essi si rifugiano nei coni femminili, portando con loro il polline.