Il vulcano dell'altopiano di Yellowstone è a tutti gli effetti un super vulcano. Se dovesse esplodere potrebbe mutare profondamente il clima dell'intero pianeta per via della enorme quantità di polveri e ceneri che immetterebbe nell’atmosfera. A questa conclusione i vulcanologi erano già giunti da tempo, perché si sapeva che la camera magmatica del vulcano è molto ricca di gas e magma e il vulcano, quindi, è del tipo esplosivo.
Ricerche sul campo hanno già permesso di identificare grandi quantità di materiale che eruzioni passate (di centinaia di migliaia di anni fa) sparsero tutt’attorno, giungendo a migliaia di chilometri di distanza.
Adesso uno studio condotto dai ricercatori dell’Università dello Utah ha messo in luce un altro tassello della fisiologia di questo "mostro". A una profondità dalla superficie compresa tra 19 e 45 km c'è una camera magmatica finora ignota, con un volume di magma 4,4 volte superiore a quella della camera già nota, sopra di essa. Secondo le proiezioni dei ricercatori, il volume complessivo del materiale fuso nelle due sacche potrebbe riempire il Gran Canyon degli Stati Uniti per quasi 14 volte.
«Per la prima volta siamo riusciti a realizzare una "fotografia" completa di quel che sta sotto Yellowstone e che fino a oggi era sempre sfuggito ai geologi», ha dichiarato Hsin-Hua Huang, uno degli autori della ricerca pubblicata su Science.
Il punto caldo. Quando si parla di camera magmatica non significa che al suo interno vi è tutto e solo magma in ebollizione, ma che esso è compreso negli interstizi delle rocce in una percentuale che, per la camera magmatica di Yellowstone, si aggira attorno al 9%. I ricercatori hanno comunque sottolineato che la scoperta di questo nuovo serbatoio di magma non fa necessariamente aumentare la probabilità di una nuova, imminente eruzione esplosiva, ma solo che adesso si hanno le idee più chiare di quel che sta sotto il super vulcano.
Yellowstone sta sopra un punto caldo della Terra, ossia un luogo dove dal mantello terrestre sale una grande quantità di magma. Secondo alcuni vulcanologi l'origine del flusso sarebbe a circa 750 km di profondità, secondo altri a 2850 km (quindi dal confine tra mantello e nucleo). A questo stadio della nostra tecnologia le due ipotesi non sono verificabili, ma in ogni caso descrivono uno stesso meccanismo: il magma non arriva subito in superficie, ma si intrude nelle rocce formando delle sacche collegate tra loro da una rete di condotti.
Il grande mostro. Quando nella camera magmatica più superficiale arrivano quantità di gas e magma tali da vincere la forza del “tappo” che chiude la caldera, avviene l’eruzione.
Nello specifico di Yellowstone si conoscono tre di questi eventi, tutti catastrofici, accaduti 640.000 anni fa, 1,2, milioni di anni or sono e 2 milioni di anni fa. Tutte e tre coprirono di cenere gran parte del Nord America.