Mentre l'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change) afferma che le prove dell'influenza umana sul clima sono sempre più chiare, con un aumento di 0,85 °C tra il 1880 e il 2012, le olimpiadi invernali hanno aumentato le loro dimensioni, dai 250 atleti riuniti a Chamonix nel 1924 ai 2.500 di Sochi.
Anche l'impatto di questa chermesse è molto cresciuto, fino ad arrivare a un'audience potenziale di 3,8 miliardi di persone. Sembra insomma che il clima e le olimpiadi siano in rotta di collisione.
Con il rapporto The Future of the Winter Olympics in a Warmer Word (pdf in lingua inglese, 8 MB), Daniel Scott, Robert Steiger, Michelle Rutty e Peter Johnson, dell'Università di Waterloo in Canada e del centro MCI dell'università di Innsbruck, in Austria, hanno cercato di chiarire cosa potrà avvenire in un futuro prossimo e lontano, basandosi sulle località dove si sono svolte le olimpiadi del passato.
Queste in sintesi le conclusioni. Poiché a causa del riscaldamento globale le precipitazioni nevose nell'emisfero nord diminuiranno e le temperature nei mesi invernali aumentaranno, molte delle località che hanno ospitato le olimpiadi potrebbero non essere più in grado di farlo. Sulle 19 in cui nel passato si è tenuta la manifestazione, a metà di questo secolo solo 11 potranno ricandidarsi e nel 2080 saranno solamente 6 quelle con abbastanza neve e con un clima freddo a sufficienza per permettere a sciatori e snowboarder, guidatori di bob e fondisti di dimostrare le loro abilità. Come dice il rapporto, celebrare il secondo centenario dei giochi olimpici invernali nel 2124 sarà molto complicato.
A meno di non andare a sciare direttamente dove la neve ci sarà ancora per un bel po' di tempo. Per esempio in Antartide.
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