Come fanno i fiori a decidere quando sbocciare? La fioritura è regolata da una serie di fattori ambientali, e la temperatura dell'aria è uno dei più importanti: quando in primavera comincia a fare più caldo, moltissime specie si preparano a sbucare dal terreno e ad affrontare un nuovo anno. Non tutte le piante fioriscono nello stesso momento: ci sono quelle che cominciano presto e quelle che aspettano l'ultimo istante possibile, ma il periodo dell'anno in cui buttano fuori i primi fiori è sempre quello.
Un mese in anticipo. Nel Regno Unito, per esempio, la maggior parte dei fiori sboccia tra maggio e giugno - o almeno, così succedeva fino a pochi anni fa. Uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B mostra infatti che, dagli anni Ottanta a oggi, il periodo di fioritura di centinaia di piante del Paese è anticipato di circa un mese. Il motivo? Non è difficile da immaginare.
I giardini di APRILE. Se infatti è vero che la temperatura è uno dei fattori decisivi per stimolare la fioritura, il riscaldamento globale non può che causare problemi. Per dirla in modo semplice: fa sempre più caldo, e sempre più presto nel corso dell'anno, e quindi i fiori in Inghilterra hanno cominciato a sbocciare prima, in risposta a questo cambio di condizioni climatiche. Lo studio ha preso in considerazione 406 diverse specie di piante da fiore, e ne ha tracciato le date di fioritura dal 1753 al 2019. Non c'è però bisogno di tornare indietro al XVIII secolo per notare le differenze: anche solo rispetto al 1986 le piante inglesi fioriscono circa un mese prima; nel 2019, per esempio, le prime fioriture sono cominciate il 2 aprile.
Non sono solo le temperature in aumento a stimolare la fioritura precoce. L'arrivo anticipato della primavera influenza anche la quantità di pioggia, che cade in quantità maggiori durante la stagione, e quanto presto la neve comincia a sciogliersi: entrambi i fattori sono altrettanto importanti per una pianta che deve decidere quando far spuntare il primo fiore. Per le piante tutto questo è un problema, perché anticipare la fioritura significa esporsi maggiormente al rischio di gelate occasionali o notturne, o altri danni legati alle basse temperature, che in aprile sono più probabili rispetto a maggio o giugno.
Non ci sono più le mezze stagioni. Le piante con un ciclo vitale più breve non sembrano soffrire troppo di questa situazione, e anzi si stanno adattando e imparando a convivere con la fioritura anticipata; altre, però, tra cui quelle da cui ricaviamo cibo, ne stanno soffrendo.
Senza contare che, anche se un fiore dovesse sopravvivere senza problemi a un'ipotetica fioritura marzolina, non è detto che trovi gli impollinatori che gli serviranno per riprodursi, e che sono ancora legati alle "vecchie" stagioni. E per concludere con una nota di ottimismo, l'isola britannica non è l'unica zona del mondo che sta scoprendo la primavera anticipata: l'anno scorso, in Giappone, i ciliegi di Kyoto sono fioriti con un anticipo che non si vedeva da 1.200 anni.