Il fatto che oggi la Terra sia popolata da un gran numero di mammiferi e di uccelli dipende soprattutto dal fatto che si tratta di animali a sangue caldo, noi compresi: animali, cioè, il cui metabolismo genera una temperatura interna costante, attorno ai 36-37 gradi centigradi (ma varia da specie a specie). Questa temperatura resta pressoché invariata sia quando quella esterna scende a valori bassi, sia quando è più elevata, grazie a una serie di strategie evolutive che modificano la quantità di calore che arriva "in superficie", fino alla pelle, attraverso il flusso di sangue: in condizioni di necessità, tutti gli animali aumentano la produzione di sudore, ansimano, producono brividi, abbattono il grasso... Grazie a questi meccanismi è stato colonizzato l'intero pianeta, dalle regioni polari a quelle equatoriali.
Dopo la Grande Morìa. Stando a una ricerca apparsa su Gondwana Research, firmata dal paleontologo Michael Benton (Scuola di Scienze della Terra dell'Università di Bristol, UK), gli antenati dei mammiferi e degli uccelli divennero a sangue caldo quasi contemporaneamente circa 250 milioni di anni fa, nel periodo durante il quale la vita terrestre si stava riprendendo dalla più grande estinzione di massa che si sia mai verificata. La Grande Morìa è avvenuta tra il Permiano e il Triassico, quando circa il 95 per cento della vita scomparve dalla faccia della Terra e i pochi sopravvissuti dovettero affrontare un pianeta turbolento con drammatici periodi di riscaldamento globale e acidificazione degli oceani. Sopravvissero due gruppi di tetrapodi (vertebrati a quattro arti) i sinapsidi e gli archosauri, antenati di mammiferi e uccelli.
Negli ultimi anni erano già venuti alla luce alcuni indizi di fossili che facevano pensare alla trasformazione di cui parla Benton, come la presenza di piume in antenati di dinosauri oppure una struttura ossea tipica di animali a sangue caldo. Un ulteriore forte indizio dell'improvvisa origine del sangue caldo nei sinapsidi e negli archosauri prese forma nel 2009, quando Tai Kubo, allora studente all'Università di Bristol, scoprì che tutti i tetrapodi di medie e grandi dimensioni passarono dalla postura tentacolare a quella eretta proprio nel periodo al confine tra Permiano e Triassico.

Per correre su due zampe. Tuttavia, lo studio del 2009 non diceva nulla a proposito di una possibile relazione tra la nuova postura e il metabolismo a sangue caldo: questa relazione è stata invece dimostrata da Benton. Unendo tutti i tasselli del puzzle Benton ha infatti dimostrato che il passaggio di postura è avvenuto contemporaneamente all'evoluzione del metabolismo da sangue freddo a sangue caldo, in quanto gli animali eretti hanno iniziato a muoversi più velocemente, per questioni di predazione, ma questo ha richiesto un metabolismo diverso che li ha portati a diventare animali a sangue caldo.