Le piante si nutrono di acqua, luce e delle sostanze nutrienti che trovano nel suolo. Non tutte, ovviamente: le eccezioni in natura non mancano mai, come dimostrano le quasi 600 specie di piante carnivore del mondo, che si nutrono di artropodi e persino uccelli e piccoli mammiferi.
Una sola di queste, però, è carnivora part-time: si chiama Triphyophyllum peltatum ed è una specie nativa dell'Africa occidentale, che vive nelle foreste tropicali e che passa la maggior parte della sua vita a nutrirsi come fanno tutte le altre piante. Sotto certe condizioni, però, la sua fisiologia cambia, e la pianta sviluppa la capacità di nutrirsi di carne di insetto. Queste condizioni sono rimaste per anni un mistero, e ora vengono rivelate in uno studio dell'università tedesca di Hannover pubblicato su New Phytologist.
Azoto, potassio o fosforo? Studiare la pianta Triphyophyllum peltatum è un problema per due motivi. Innanzitutto è molto rara, e attualmente ci sono solo tre giardini botanici al mondo (uno in Costa d'Avorio, due in Germania) che la ospitano. Inoltre ha bisogno di condizioni molto particolari per sopravvivere e crescere, e quindi arrivare a sviluppare le sue abitudini carnivore: finora, coltivarla in laboratorio aveva sempre portato a clamorosi fallimenti.
Grazie a nuove tecniche sviluppate a partire dalle precedenti, il team è riuscito a coltivare in serra con successo 60 piante di Triphyophyllum, che sono state fatte crescere su quattro tipologie diverse di suolo: una di controllo, e le altre tre carenti ciascuna in uno dei tre nutrienti più importanti per la loro crescita, cioè azoto, potassio e fosforo. Questo perché l'ipotesi di partenza, supportata da studi precedenti, era che questa pianta carnivora cambiasse il proprio comportamento in seguito alla carenza di uno di questi tre nutrienti.
Niente fosforo? C'è l'hamburger. Quando Triphyophyllum diventa carnivora, comincia a far crescere delle foglie speciali ricoperte di ghiandole rosse e appiccicose, che attirano gli insetti e li catturano. Delle 60 piante studiate, le uniche che hanno attraversato questa fase di crescita sono quelle coltivate sul suolo povero di fosforo. L'esperimento è stato quindi replicato in serra concentrandosi proprio su questo nutriente.
I risultati hanno confermato che quando il suolo è povero di fosforo queste piante cominciano ad apprezzare la carne di insetto, dalla quale recuperano la sostanza. La passione per la carne, però, è costosa dal punto di vista energetico: non appena risolvono il problema della carenza di fosforo, queste piante carnivore part-time smettono di produrre foglie speciali e, per nutrirsi, tornano ad affidarsi alla classica fotosintesi, che è meno costosa.