Il quadrifoglio è in realtà determinato da una foglia anomala, che spunta dal fusto del trifoglio ladino (Trifolium repens), una pianta molto comune che viene anche utilizzata come foraggio per il bestiame. Non è quindi una specie vegetale a se stante, e neppure una mutazione genetica: si tratta invece di un disordine ontogenetico, e cioè che avviene durante lo sviluppo embrionale della foglia. Durante lo sviluppo dei meristemi fogliari, il gruppo di cellule che presiede alla formazione delle foglie, può infatti avvenire un disturbo nella trascrizione del materiale genetico, e così dal picciolo del trifoglio si possono sviluppare foglie a quattro, oppure cinque o sei lobi. Alcune piante sono più predisposte, e cioè hanno una più alta frequenza di mutazione. Ecco perché i quadrifogli si trovano più facilmente in uno spazio ristretto: infatti, dove ce n’è uno, è più probabile trovarne un altro.