Natura

Perché il polline ha avuto così tanto successo?

Un insetto intrappolato nell'ambra rivela perché, grazie al polline, i fiori hanno avuto così tanto successo evolutivo

"Questa resina fossile che noi chiamiamo ambra ha atteso milioni di anni con la sua zanzara dentro, fino all'arrivo degli scienziati del Jurassic Park..."

È da più di vent'anni che l'ambra fossile è entrata nell'immaginario popolare, uno scrigno di segreti che custodisce i resti di un passato che può finalmente tornare alla luce. Nel caso del film Jurassic Park questo passato era rappresentato dai dinosauri, in quello di una nuova ricerca pubblicata su PNAS il soggetto è molto più modesto, ma i risultati infinitamente più interessanti, perché rispondono a un dubbio che Charles Darwin in persona si pose 140 anni fa: come mai le angiosperme, ossia le piante che fanno i fiori, hanno avuto un successo evolutivo così rapido e travolgente? La risposta, ovviamente, è negli insetti.

È nato prima il polline o l'impollinatore? Lo studio, uno sforzo congiunto della Indiana University Bloomington e del Nanjing Institute of Geology and Paleontology, si è concentrato su un esemplare di Angimordella burmitina (un coleottero della famiglia dei Mordellidae) rimasto intrappolato in una goccia di resina 99 milioni di anni fa, in quello che oggi è il Myanmar. Sulle sue zampe gli scienziati hanno trovato 62 granuli di polline appartenenti a una pianta non meglio identificata; non solo: sulla superficie dei granuli hanno osservato una tripla scanalatura, una struttura perfetta per aderire alle zampe degli insetti e dunque, secondo i ricercatori, un ottimo esempio di coevoluzione. Il fossile, che risale al Cretaceo, è il più antico esempio conosciuto di impollinazione di angiosperme da parte di insetti. Ma cosa c'entra Darwin?

Le piante ringraziano. Il biologo inglese era ossessionato dall'esplosione evolutiva delle piante superiori durante il Cretaceo: com'è possibile, si chiedeva, che nel giro di una ventina di milioni di anni le angiosperme siano riuscite a conquistare la Terra a una velocità impressionante? Nel 1879 Darwin definì questa domanda "un abominevole mistero", e da allora la risposta universalmente accettata è che furono gli insetti ad aiutare le piante nella loro scalata, diffondendo il loro polline in giro per il mondo e ottenendo in cambio una fonte di cibo facile e sicura. Finora, però, mancavano prove fossili a sostegno di questa tesi: i più antichi esempi di impollinazione di angiosperme a nostra disposizione risalivano a 50 milioni di anni fa, ben dopo l'inizio dell'esplosione. Ecco perché il coleottero del Myanmar è così importante: da oggi possiamo ufficialmente spostare indietro di circa 50 milioni di anni l'orologio dell'impollinazione, e confermare che è grazie agli insetti che le piante hanno goduto di così tanto successo.

12 gennaio 2020 Gabriele Ferrari
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