Se muoiono solo alcuni pesci e non tutti, certo non è perché l’acqua sia un isolante, anzi. Proprio perché l’acqua è un buon conduttore di elettricità, infatti, la scarica si disperde sott’acqua in tutte le direzioni con una distribuzione semisferica. Dovendo però elettrificare un volume sempre più grande di acqua, già a poca distanza dal punto di caduta la scarica elettrica perde d’intensità e diventa innocua. In realtà per i pesci il vero pericolo non è tanto dovuto alla scarica elettrica (che pure fa qualche vittima) quanto all’onda d’urto. Quando il fulmine colpisce la superficie, infatti, cede all’acqua parte della sua energia sotto forma di calore. L’acqua intorno al punto di impatto si riscalda a grandissima velocità e vaporizza, dando contemporaneamente origine a un’onda d’urto che si propaga tutt’intorno per decine di metri. La sua forza d’impatto può essere tale da ammazzare i pesci (o un uomo) anche a notevole distanza. Proprio come accadrebbe lanciando sulla superficie una bomba.