La caduta di un asteroide può essere paragonata allo scoppio di una potente bomba: al momento dell’impatto si ha il rilascio di un’enorme quantità di energia in un’area limitata. Il materiale sollevato dall’esplosione viene lanciato in tutte le direzioni in modo omogeneo e questo fa sì che il cratere assuma una forma circolare. Il cratere può avere un diametro anche 100 volte superiore a quello dell’oggetto che cade, e nulla rimane della forma del corpo originario. Ci sono però anche crateri allungati o ellittici. Si formano quando l’angolo di impatto dell’asteroide con la superficie di un pianeta o di un satellite è estremamente piccolo (non più di 4-5°). In questo caso l’oggetto striscia sul terreno prima di esplodere. Recentemente sono stati scoperti sull’asteroide Eros crateri di forma quadrata, dovuti, probabilmente, a fratture preesistenti, la cui presenza in qualche modo influenza la formazione del bordo del cratere, costringendolo in una forma quadrata. I geologi chiamano questo genere di effetto sui crateri controllo strutturale.