La fotosintesi clorofilliana è uno dei processi più affascinanti che avvengono in natura, un equilibrio perfetto tra le esigenze di umani e flora: ciò che noi scartiamo (l'anidride carbonica) serve alle piante per sopravvivere e prosperare; allo stesso modo ciò che le piante scartano (l'ossigeno) serve agli umani per sopravvivere e prosperare.
Ma le piante producono tutte la stessa quantità di ossigeno? La risposta è no, e quanto ne espirano dipende da un principale fattore: l'indice di area fogliare (Leaf Area Index, LAI), ovvero la misura della superficie fogliare per unità di superficie del suolo. Più alto è il LAI, maggiore sarà l'ossigeno prodotto da una pianta.
Grandi e sempreverdi. Tra le piante con il LAI più alto, che emettono dunque più ossigeno, vi sono gli abeti, gli aceri, i faggi e gli abeti rossi; i meno ossigenanti sono invece i pini; a metà strada, querce e pioppi. Diversi fattori incidono sul LAI, come la grandezza dell'albero, il fatto che abbia molte foglie o che sia o meno sempreverde.
La quantità di ossigeno emesso dagli alberi dipende spesso dalla stagione in cui ci troviamo, poiché molte piante in autunno perdono le foglie e dunque producono ossigeno solo in primavera e in estate. Inoltre, sempre per gli stessi motivi, le piante mature e sviluppate emettono più ossigeno rispetto a quelle appena piantate.
Diamo i numeri. Secondo l'Independent, un albero maturo di faggio produce in un anno l'ossigeno sufficiente per far respirare fino a dieci persone.
Un altro studio sottolinea che un albero (la tipologia non viene specificata) emette mediamente quasi 118.000 kg di ossigeno l'anno: considerando che un umano respira circa 9,5 tonnellate di aria all'anno ma consuma circa 740 kg di ossigeno, ne consegue che ognuno di noi avrebbe bisogno di sette o otto alberi l'anno per respirare.
Alla larga dal mio tronco. Primo piano della zampa di un bonobo (Pan paniscus), detto anche scimpanzé nano, nascosto dietro un albero del Santuario dei Bonobo, nella Repubblica Democratica del Congo. Il bonobo cammina a terra come un quadrupede e utilizza gli alberi soprattutto per fuggire dai pericoli. Tuttavia, per raggiungere fonti di cibo, può percorrere fino a 1 km esclusivamente sugli alberi.
Foto: © Contrasto
Questa corteccia è meglio di una cicca. Con un pezzo di corteccia in bocca, questo leoncino africano (Panthera leo) del Parco Nazionale del Serengeti, in Tanzania, gioca e si rilassa sul tronco. In attesa di vedere una preda...
Ma che afa che fa... Che cosa fa questo koala (Phascolarctos cinereus) abbracciato al tronco di un eucalipto? Secondo uno studio dell'Università di Melbourne, Australia, è per rinfrescarsi ed evitare di perdere troppi liquidi.
Ninna nanna... Un cucciolo di panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) che abita al Giant Panda Breeding Research Center di Chengdu, in Cina, Paese dove è simbolo della pace. I panda non si arrampicano sugli alberi per procurarsi il cibo, ma per riposare e mandare richiami ai loro simili.
Che stanchezza!Il riposo di un orango di Sumatra (Pongo abelii), la più rara delle due specie esistenti d'orango (l'altra è l'orango del Borneo, il Pongo pygmaeus) nel Parco nazionale di Gunung Leuserd, in Indonesia. Queste grandi scimmie hanno abbandonato la vita al suolo per mettersi al riparo dai loro predatori. Spostarsi rapidamente tra una pianta e l'altra è per loro una questione di sopravvivenza.
Mi è sembrato di vedere un gatto! Si sa, i nostri amici cani non salgono quasi mai sugli alberi. A meno che non siano attirati da qualcosa. Che questo cane umbro (sullo sfondo c'è Gubbio) abbia visto un gatto?
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Salto di qua, salto di là... Alcuni anfibi non vivono solo sulla terra e sull'acqua, ma anche sugli alberi: come questa raganella dai grandi occhi (Phyllomedusa tomopterna), che vive nella foresta pluviale tropicale dell'Amazzonia, in Sud America.
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Che fame che ho! Seduto sul ramo di un albero, a Bohol Island, nelle Filippine, questo tarsio spettro (Tarsius tarsier) è uno dei primati esclusivamente carnivori. Caccia insetti, ma anche piccoli vertebrati e perfino pipistrelli, grazie anche alla potenza dei suoi salti (fino a 6 metri).
Adoro il tree climbing. Per gli scoiattoli gli alberi sono tutto: casa, cibo, palestra... E questo è uno scoiattolo americano (Tamiasciurus hudsonicus) che sembra fare "tree climbing" tra i rami degli alberi delle Montagne Rocciose, in America del Nord.
Che mangiata, ragazzi! Il leopardo (Panthera pardus) passa molto tempo sugli alberi e spesso vi porta i resti della preda, per consumarla con calma senza che altri predatori possano sottrargli il pasto. E poi, ovvio, vi resta sopra per digerire con calma.
Cocco! Cocco bellooo! Il tronco è caduto ma il granchio ladro dei cocchi (Birgus latro), il più grande invertebrato terrestre, resta lì sopra alla ricerca di noci di cocco di cui si nutre e che riesce a rompere con le sue forti chele. Questi granchi vivono in alcune zone tra l'oceano Indiano e l'oceano Pacifico occidentale.
Foto: © Contrasto
Ci scappa. Mamma bradipo variegato (Bradypus variegatus) si arrampica con il suo piccolo. O magari sta scendendo? Perché questi bradipi, che passano tutto il tempo sugli alberi delle foreste del Centro e Sud America, hanno una particolarità: a differenza degli altri, non abbandonano i bisogni direttamente dall'alto dei rami dove si trovano, ma scendono a terra per defecare una volta alla settimana. Il motivo? Secondo gli eotologi ci sarebbe una relazione mutualistica con le alghe che crescono nella loro pelliccia.
Mi passi la noce? L'ara indaco (Anodorhynchus leari) è un raro pappagallo brasiliano che vive nei boschetti di palme in Brasile, in Sud America. Si nutre soprattutto delle noci delle palme.
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Mi butto o non mi butto? I nostri amici gatti si arrampicano sugli alberi per tanti motivi: come i loro cugini selvatici, anche per marcare o esplorare un territorio. E se poi decidono di cacciare una farfalla o un uccellino, salgono con facilità. A volte, però, la discesa non è altrettanto semplice.
Sali qui se sei capace! Su questo tronco d'albero in Amazzonia, c'è una uistitì pigmeo (Callithrix pygmaea), la scimmia più piccola del mondo: pesa circa 100 grammi e misura in media 15 cm di altezza. È una veloce arrampicatrice: raggiunge le cime degli alberi più alti grazie agli artigli affilati e al grande equilibrio che le deriva dalla lunga coda (20 centimetri).
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Il vischio è una delizia. Questo porcospino americano (Erethizon dorsatum) si tiene ben stretto a questo ramo per mangiare il vischio di cui si nutre. Siamo ad Island Park, Idaho, Usa.
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Aiutatemi: mi sto estinguendo! Il procione di Cozumel (Procyon pygmaeus), detto anche procione pigmeo, vive sull'omonima isola al largo della penisola dello Yucatan, in Messico. Ed è una specie di procione in pericolo di estinzione.
Cosa c'è di meglio di una grattatina? Perché gli orsi grattano il dorso contro i tronchi degli alberi? Perché segnano il territorio. Così, se un orso annusa l’albero su cui un altro orso si è grattato, avverte il pericolo e si allontana. Nella foto, un orso grizzly (Ursus arctos horribilis) dell'America del Nord.
