Lo studio comparativo internazione New Impulses for the Energy Revolution condotto da Handelsblatt Research Institute e General Electric sulle politiche energetiche di 24 Paesi mette in rilievo come l'Italia sia in "buona posizione" per un buon numero degli indicatori utilizzati e sulla strada giusta per rispettare gli obiettivi della strategia Europa 2020.
20-20-20... Tra gli obiettivi primari stabiliti per l'Europa del 2020, il tema "energia/cambiamenti climatici" prevede il 20% di riduzione di gas serra (rispetto alle emissioni del 1990), il 20% del fabbisogno energetico ricavato da fonti rinnovabili, il 20% di aumento dell'efficienza energetica.
Su questi indirizzi lo studio fa il punto della situazione per 24 Paesi membri dei "patti" BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) e OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, cui ci si riferisce anche con l'acronimo OECD), tra i quali 12 Stati membri dell'Unione Europea, Italia inclusa.
Il nostro Paese si posiziona terzo nella graduatoria dinamica (i progressi compiuti negli ultimi cinque anni) e nono per rendimento complessivo a causa dell'alta dipendenza dai combustibili fossili. I macroindicatori considerati dallo studio sono la sostenibilità ambientale (riduzione del consumo energetico e delle emissioni di CO2 nei trasporti, nelle abitazioni, nelle aziende e nella produzione di energia; aumento della quota di energie rinnovabili), la sicurezza della fornitura (fornitura energetica sufficiente e affidabile a livello nazionale e internazionale) e la fattibilità economica (accessibilità dell'energia alle aziende e ai privati).