Preziosi, e in tutti i sensi: gli antichissimi diamanti rinvenuti in Australia mettono in discussione le attuali teorie riguardo i tempi di raffreddamento della Terra. Spostando le lancette dell'orologio indietro di centinaia di milioni di anni.
Un'immagine ingrandita del cristallo di zircone ritrovato nella regione di Jack Hills (Australia): al suo interno si vede, più in scuro, un piccolo diamante (foto: © Martina Menneken). |
Quelli scoperti da un'equipe della Westfalische Wilhelms-Universitat di Münster (Germania) nella regione australiana di Jack Hills sono diamanti di valore inestimabile. E non per le loro dimensioni: il più "grande" misura appena 70 micron: quanto un capello! Il loro valore è... l'età. Queste micropiscopiche gemme sono vecchie all'incirca quanto il cristallo di zircone in cui erano incastonate: si sono formate oltre 4 miliardi di anni fa. Secondo gli esperti, la loro esistenza indica che i tempi di raffreddamento della Terra sono stati più rapidi di quanto si pensasse.
Un buco nero geologico
Le rocce più antiche conosciute finora risalivano a circa 5 miliardi di anni fa. Tra quel periodo e quello (ipotizzato) della nascita della Terra, 4 miliardi e 500 milioni di anni fa, c'era un "buco" temporale di 500 milioni di anni. Molti geologi ritengono che in quel lasso di tempo la crosta terrestre fosse ancora una massa informe di lava semiliquida.
Colpo di scena
|
Ma l'analisi radioattiva dei diamanti di Jack Hills ha mostrato che la loro età varia dai 3 miliardi e 60 milioni (i piùgiovani) a 4 miliardi e 250 milioni di anni (i più antichi): sono quindi circa 750 milioni di anni più vecchi dei precedenti reperti. Per quanto ne sappiamo, i diamanti si formano in condizioni di altissima pressione della roccia e perciò, secondo Martina Menneken, coordinatrice delle ricerche, 4 miliardi e 250 milioni di anni fa lo stato della crosta doveva essere tale da già abbastanza dura da consentire la formazione di simili gemme.
Raffreddamento precoce
Insomma, quelle capitate tra le mani dei geologi sono le più antiche "tracce" di crosta terrestre finora conosciute, e la loro scoperta, per Alexander Nemchin, dell'Australia's Curtin University of Technology, indicherebbero che il nostro pianeta iniziò a raffreddarsi e consolidarsi molto prima di quanto pensassimo: circa 750 milioni di anni prima, fino a prova contraria.
(Notizia aggiornata al 7 settembre 2007)